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«Ddl sul lavoro anticostituzionale» Di Pietro e Cgil vanno a braccetto

RomaFianco a fianco Fulvio Flammoni della Cgil e Antonio di Pietro di Italia dei valori. Il disegno di legge sul Lavoro collegato alla Finanziaria non ha reso visibile solo le difficoltà della maggioranza in Parlamento. Mentre nell’aula di Montecitorio, grazie alle assenze nel centrodestra, passava un emendamento del Partito democratico che incide sulla parte più importante del provvedimento (il rafforzamento dell’arbitrato nelle controversie di lavoro), sotto l’obelisco della piazza andava in scena la marcia di avvicinamento tra Italia dei valori e il primo sindacato italiano. Il Ddl era stato rinviato alle Camera dal presidente della Repubblica. Il nuovo testo non solo recepisce le osservazioni di Giorgio Napolitano, ma - ha sottolineato Michele Tiraboschi, direttore del centro studi Adapt della fondazione Marco Biagi - «va oltre», è «più rigido e garantista». Nel dettaglio: dall’arbitrato «sono escluse tutte le materie che riguardano i licenziamenti. Si è trattato di un intervento più rigido e rigoroso». Il capo dello Stato aveva chiesto che venisse recepito l’avviso comune siglato dalle parti sociali (Cisl, Uil, Confsal e tutti i datori, Confindustria compresa), che escludeva accordi sul ricorso all’arbitrato stipulati al momento dell’assunzione. Un modo per evitare che il neoassunto firmasse una lettera di licenziamento in bianco. Il testo alla Camera supera del tutto questi dubbi ed esclude del tutto i licenziamenti dal rafforzamento. Nonostante le modifiche, Di Pietro ha definito il provvedimento «incostituzionale» perché «nel momento dell’assunzione, quando il lavoratore è sotto scacco e dunque impossibilitato a una scelta libera, si affidano i suoi diritti futuri a un arbitro chiamato a giudicare anche in deroga alle leggi che tutelano i lavoratori, a partire dallo Statuto dei lavoratori».
Ha preferito non entrare nel merito Flammoni, segretario confederale della Cgil, che ieri era in piazza al presidio Cgil-Idv e Popolo viola.

Il sindacalista ha però rivendicato come un merito della mobilitazione, l’approvazione dell’emendamento del Partito democratico che limita il ricorso all’arbitrato. Secondo la maggioranza non dovrebbe invece avere effetti particolari.

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