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De Magistris arruola le teste calde
IDV Lex pm imita Tonino: «Ora agiamo contro il regime». E la sinistra di Diliberto e Fava sottoscrive lappello alla rivolta
IDV Lex pm imita Tonino: «Ora agiamo contro il regime». E la sinistra di Diliberto e Fava sottoscrive lappello alla rivolta
Per ora sono in quattro come gli amici al bar e pure litigiosi, ma cè tempo. La chiamata alle armi del «popolo contro il regime» in verità a giudicare dai toni è urgente, «agiamo prima che sia troppo tardi» ha scritto ieri Luigi De Magistris sullUnità. Però la data non è ancora stata fissata, «facciamola il 5 dicembre ma qualsiasi altra data andrebbe bene» ha detto Antonio Di Pietro col tono di chi si rende conto che una «manifestazione unitaria fra le forze di buona volontà» non è affatto semplice, perché magari la volontà ci sarebbe pure, ma quel concetto di unitarietà complica le cose. E infatti.
Capita che ieri lex pm De Magistris si sia guadagnato una pagina intera sul quotidiano di Concita De Gregorio per appellarsi al resto dellopposizione: «Uniamoci ora, nei luoghi istituzionali e nelle strade». Convocati: la sinistra che è rimasta fuori da tutti i Parlamenti da Roma a Strasburgo, ma soprattutto il Pd, «il principale partito di opposizione, dal quale ci aspettiamo un contributo decisivo». Perché «Idv sta facendo la sua parte» ma non possiede «il dogma della verità». E perché là fuori «cè un Paese che aspetta solo un segnale, purché sia chiaro ed inequivocabile». Immediata sottoscrizione, corsa ad arruolarsi, zaini e fucili pronti per le trincee a Montecitorio e la lotta partigiana in piazza Navona? Macché. Hanno risposto in tre. Il primo è stato Di Pietro. Ma solo per rimettere De Magistris al suo posto. «Io lo avevo già detto», per la precisione è «dal convegno di Idv a Vasto che lo dico», e insomma De Magistris non ha inventato nulla: «Lho promossa io questa cosa tempo fa, non capisco perché venite ora a chiedermi se sono daccordo» ha detto stizzito ai giornalisti. Non pago, più tardi ha fatto pure una nota scritta, nella quale ha ribadito che lui sono «mesi e mesi» che chiama alle armi.
Poi sono arrivate le altre adesioni. Due. Oliviero Diliberto, leader del Pdci, allurlo di: «Siamo pronti. Ricominciamo da una mobilitazione di piazza forte e determinata nel chiedere le dimissioni del premier e lindizione di nuove elezioni». Unora e mezza dopo è arrivato il via del «rivale» Claudio Fava, coordinatore di Sinistra e Libertà: «Sono daccordo: è necessaria unurgente iniziativa unitaria contro un governo pericoloso. E non può esserci alternativa credibile a Berlusconi senza il contributo fondamentale della Sinistra». Però, cè un però, avverte Fava: De Magistris convinca Di Pietro a fare unopposizione unitaria, e non più «solo atti unilaterali di propaganda». Una parola. E il Pd? Non pervenuto. Ci sono le primarie, lì, altro che guerra di liberazione.
Capita che ieri lex pm De Magistris si sia guadagnato una pagina intera sul quotidiano di Concita De Gregorio per appellarsi al resto dellopposizione: «Uniamoci ora, nei luoghi istituzionali e nelle strade». Convocati: la sinistra che è rimasta fuori da tutti i Parlamenti da Roma a Strasburgo, ma soprattutto il Pd, «il principale partito di opposizione, dal quale ci aspettiamo un contributo decisivo». Perché «Idv sta facendo la sua parte» ma non possiede «il dogma della verità». E perché là fuori «cè un Paese che aspetta solo un segnale, purché sia chiaro ed inequivocabile». Immediata sottoscrizione, corsa ad arruolarsi, zaini e fucili pronti per le trincee a Montecitorio e la lotta partigiana in piazza Navona? Macché. Hanno risposto in tre. Il primo è stato Di Pietro. Ma solo per rimettere De Magistris al suo posto. «Io lo avevo già detto», per la precisione è «dal convegno di Idv a Vasto che lo dico», e insomma De Magistris non ha inventato nulla: «Lho promossa io questa cosa tempo fa, non capisco perché venite ora a chiedermi se sono daccordo» ha detto stizzito ai giornalisti. Non pago, più tardi ha fatto pure una nota scritta, nella quale ha ribadito che lui sono «mesi e mesi» che chiama alle armi.
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