Il decalogo di Formigoni La Lombardia prepara il «federalismo familiare»

MilanoChe cos’è la famiglia? A qualcuno può sembrare una domanda stupida, ad altri filosofica, invece è tanto concreta da diventare un manifesto elettorale per provare la fedeltà alla causa dei candidati presidente della Regione Lombardia.
«La famiglia è quella riconosciuta dalla Costituzione» scrive il Forum delle associazioni familiari della Lombardia. Così Roberto Formigoni ha firmato una specie di decalogo di impegni proposti dal Forum, che ha al suo interno associazioni di vario genere, dalle Acli al Faes al Sindacato delle famiglie fino al Movimento italiano casalinghe. Si legge «famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna, società naturale, luogo primo e sostanziale di coesione sociale, luogo della cura, della solidarietà e dell’accoglienza anche delle fragilità», insomma «bene comune per l’intera società».
Si parla di quoziente familiare, da anni cavallo di battaglia di Formigoni, che proprio al Forum ha annunciato l’approvazione, da parte della giunta regionale della Lombardia, di una nuova Convenzione con l’Agenzia nazionale delle entrate per la riscossione dell’Irap e dell’addizionale Irpef, prima tappa per l’introduzione di un “federalismo familiare” che punta ad assegnare i servizi sociali in base alla condizione economica dell’intero nucleo, in modo da aiutare chi vive in condizioni di disagio ma anche chi ha molti figli o vive con persone anziane o disabili. «L’accordo - spiega Formigoni - prevede la creazione della banca dati dei contribuenti lombardi aggregati per nuclei familiari. È il primo, indispensabile passo per la creazione di politiche legate al quoziente familiare».
Firmerà il manifesto del Forum anche Savino Pezzotta, candidato dell’Udc, che ha messo nel suo programma tutela della famiglia e quoziente familiare, ma Formigoni si smarca. «C’è chi parla e chi fa da tempo. Io parlo da anni e ho messo in atto misure concrete. Qualche mio competitor nella corsa elettorale - sostiene alludendo proprio a Pezzotta - dice di voler proporre un diverso prelievo fiscale per salvaguardare i nuclei familiari. Bene, alle parole io rispondo con i fatti».
Sfida aperta al candidato del Pd, Filippo Penati, perché anche lui sottoscrive il manifesto delle associazioni familiari lombarde: «Aspetto che venga a firmare. E poiché Filippo ha detto di aver posto la famiglia come primo punto del suo programma e non ha la lingua biforcuta, sono certo che lo farà, anche se vi invito a mettervi comodi per aspettare».
Formigoni ritiene le politiche per la famiglia e la vita una delle «eccellenze della Lombardia» e promette sostegno anche per i programmi a tutela e sostegno della maternità, a partire dai consultori e dai Centri di aiuto alla vita: «L’obiettivo è che nessuna donna in Lombardia sia più costretta ad abortire per motivi economici».
Il governatore ricorda che la politica lombarda punta molto su voucher e buoni sociali: «L’obiettivo è che la famiglia sia protagonista e non assistita».

Secondo i dati del Pirellone, nel 2010 sono stati stanziati tre milioni per realizzare progetti di aiuto alla vita, destinati a sostenere le madri in difficoltà, durante la gravidanza e fino al primo anno di vita del bambino. L’impegno è «trovare nuove forme per sostenere e tutelare la maternità soprattutto per le lavoratrici precarie».

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