Ma è decisiva solo la sfida con lo Sporting

I nter bruttina stagionata. E come tutte le bruttine va via da sola, la sera. Fuori di metafora, l’Inter scappa, secondo scontata previsione. Tutte le fughe in grande stile cominciano così, profittando di una distrazione (il Palermo a Cagliari). Così comincia la grande fuga dell’Inter verso l’inevitabile traguardo dello scudetto. Non gioca bene la squadra di Mancini, ha un paio di stelle oscurate (Figo e Vieira), ma rispetto al suo discusso passato sa soffrire, sa vincere di misura e soprattutto sa essere continua. Sette i sigilli consecutivi con quello di ieri pomeriggio sulla Reggina, meritevole di ben altro risultato. Dalla parte di Mancini e Moratti tutto gira per il verso giusto: Crespo infila un petardo sotto la traversa, il palo di Julio Cesar respinge l’assalto calabrese, Rocchi risparmia Stankovic. Mazzarri, lingua biforcuta, si presenta come un perseguitato dagli arbitri: straparla. Di provato c’è la striscia, inquietante, dei gravi torti riservati dagli arbitri alla Reggina. Non è un complotto ma qualcosa di egualmente allarmante, dura dall’inizio del torneo. Dietro i calabresi, nella particolare classifica, resiste solo il Milan, alle prese con un altro record (numero di pali e traverse) poco esaltante.
Sulla scia dell’Inter resiste solo la Roma a valanga sul Catania ché il Palermo, sabato sera, si fa scoprire impreparato durante l’ultimo assalto del Cagliari. Inutile far finta di niente: la squadra di Zamparini non è attrezzata per reggere al confronto con l’armata nerazzurra. E domenica prossima la sfida palermitana ha un sapore particolare solo per Guidolin e i suoi, rimasti senza Simplicio, e reduci dal viaggio a Istanbul, in coppa Uefa. Conta la Roma, perciò, lontana quattro lunghezze dall’Inter: basta un soffio e rivedono la cima. La Roma pratica un calcio divertente, ha una città alle spalle che spinge e sogna con loro, gode di molte protezioni, di esponenti politici in particolare. In una stagione di vuoto di potere può risultare un’arma decisiva. Ibrahimovic contro Totti, è questo il duello tricolore a cui bisogna prepararsi.
Per l’Inter, rimasta senza Cruz (perdita grave), è decisiva la sfida di mercoledì sera con lo Sporting.

In Champions deve vincere per sbarcare agli ottavi ed evitarsi complicazioni col Bayern, a Palermo può concedersi un pisolino. Per chiudere una lode a Loria (Atalanta): gol da applausi a scena aperta. Se lo sognerà la notte.

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