La «decostruzione» nei dipinti di Enrico Minguzzi

Una personale dell'artista lombardo alla galleria Cannaviello di Milano

La nuova arte italiana in mostra allo Studio d'Arte Cannaviello che presenta "Decostruzione", personale di Enrico Minguzzi. La mostra propone i lavori più recenti dell'artista che, rispetto alla precedente esposizione (Liqueforme, con G. Brucceri, 2008) caratterizzata da forme piene e toni abbaglianti volti a provocare una sensazione di smarrimento, lasciano ora spazio all' interpretazione dello spettatore che si approccia alle opere mediante una molteplicità di punti di vista, guidata dal fermento della pittura stessa. La ricerca contemporanea dell'artista si fonda sulla necessità di dar vita ad immagini caotiche, caratterizzate da un dinamismo intrinseco, all'interno delle quali si trovano contaminazioni figurative e cromatiche che provocano destabilizzazioni e riformano nuovi equilibri interni all'opera. Attraverso una progettualità articolata in scomposizioni multiple dell'originale, l'immagine subisce una metamorfosi nella forma e nella consistenza, abbandona la propria fissità statica e si moltiplica ripresentandosi come un'esplosione dinamica, dando origine a nuove soluzioni visive che si allontanano dal soggetto iniziale. La decostruzione dell'immagine, resa sapientemente dall'artista anche attraverso l'uso di sagome e tagli, è guidata altresì da un orientamento della sensibilità pittorica rivolta alla disgregazione dei cromatismi accesi. L'utilizzo di una tavolozza disomogenea, dai toni più bassi ma al contempo vibranti, si accompagna ora ad una pennellata più libera, più sciolta, "istintiva".

Il dinamismo, la decostruzione e la proliferazione delle immagini, che richiamano frammenti di quotidianità, inducono alla trasposizione delle forme in un nuovo scenario, ultimato dall'interpretazione dello spettatore, verso la ricerca di nuove armonie.

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