Non è che annunciano e poi non fanno. È anche peggio. È che dopo avere deciso, votato, a volte deliberato e persino stanziato discrete somme (pubbliche, ovviamente), lasciano cadere tutto nel nulla. Quella di Riccardo Truppo, capogruppo di Fratelli d'Italia non è solo una vaga accusa nei confronti dell'amministrazione cittadina di essere una macchina inceppata. È il risultato di un suo lavoro (certosino) durato 6 mesi che si è tradotto in una quarantina di accessi agli atti («che non hanno avuto risposta») che riguardano solo qualche mese del 2020. La sintesi? «Quasi la totalità dei provvedimenti che arrivano dal consiglio comunale sistematicamente viene disattesa dall'amministrazione, anche se c'è stato il parere favorevole da parte dell'assessore competente», racconta Truppo che ieri ha portato la questione in aula. E lì ha chiesto che venga istituita una commissione di inchiesta per «controllare quanti atti degli ultimi 3/4 anni siano rimasti pendenti». Ma non solo. «Come già succede in Regione e in Parlamento bisogna aprire un ufficio che abbia il compito di controllare se le delibere vengono messe in opera».
I temi sono i più disparati. A luglio del 2020, ad esempio, era stato deliberato dal Consiglio comunale di aumentare l'offerta di nidi pubblici e privati, «invece non solo non è mai stato fatto nulla - incalza Truppo - ma tre settimane fa è stata rivotata e riapprovata la stessa cosa, mentre sappiano che l'assessore Scavuzzo ha già deciso di chiudere due nidi e quindi viaggia in controtendenza». E ancora. «Sempre a luglio era stato deciso di dare la possibilità alle persone fragili e indigenti di accedere gratuitamente alle piscine comunali: mai attuato».
La lista è lunga e riguarda non solo «diritti dei cittadini che sono stati disattesi creando potenziali danni ai diretti interessati che potrebbero chiedere conto al Comune per le omissioni», ma anche danni ai conti pubblici. Di perso infatti, come sottolinea Truppo non c'è soltanto il tempo speso dal Consiglio comunale a discutere per ore su questi temi, ma anche un discreto gruzzolo di fondi dei milanesi visto che ogni consiglio costa circa 15mila euro. La lista prosegue con la delibera per un servizio di rimozione gratuita dei rifiuti ingombranti ai piani per gli ultra75enni. Approvata, mai attuata. Idem la delibera di settembre 2020 che prevedeva agevolazioni per gli esercizi che non installavano giochi d'azzardo. Approvata, mai attuata. Stessa sorte per la decisione votata dal Comune di esentare tutti gli esercizi che hanno chiuso per colpa dell'emergenza Covid dal pagamento della Tari.
Approvata, mai attuata. E pagamenti, ovviamente, già fatti. Sono mozioni, ordini del giorno e anche emendamenti al Bilancio «quindi direttamente esecutivi» che sono rimasti dei gran titoli sui giornali. E stop. Come lo stanziamento di oltre un anno fa di 80mila euro per le bodycam per la polizia locale impegnata in aree critiche: «Non solo i soldi sono già pronti in parte corrente ma pare che una multinazionale abbia scritto all'assessorato per capire come presentare un'offerta ma nessuno avrebbe mai risposto». Così come sono a disposizione circa 40mila euro «per uno studio di fattibilità per sistemare l'Olona che è una fogna a cielo aperto.
Sto bussando da mesi alle porte degli assessorati competenti...» Disfunzioni di una macchina che fa fatica secondo Truppo anche a convocare il Consiglio stesso. «Le dico solo questo. Sulla siccità da luglio è slittato a dicembre. Ma a che serve?»
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