Denunciato per favoreggiamento il fidanzato della «pirata»

Prima notte in carcere per il pirata della strada di Tor San Lorenzo. Mentre Monica Iacoangeli, l’impiegata di 27 anni, accusata di omicidio colposo e omissione di soccorso, è a Rebibbia in attesa del primo interrogatorio di garanzia, la Procura di Velletri denuncia per favoreggiamento il fidanzato, D.R., 23 anni. Nel garage del giovane è stata nascosta la Mercedes CLK 200 che ha travolto è ucciso la piccola Batute Oueslati, 13 anni. Un fatto che ha sconvolto la cittadina costiera: anche ieri ininterrotto il flusso di gente sul luogo della tragedia, viale di Tor San Lorenzo. Una strada ridotta a un colabrodo, completamente buia, senza segnaletica orizzontale. Tanto da far scoppiare polemiche a non finire sulle responsabilità dell’amministrazione comunale di Ardea. Decine di mazzi di fiori, bigliettini, fotografie della ragazzina morta subito dopo il ricovero in ospedale per le gravi lesioni riportate. E ieri sera i compagni di scuola e gli amici hanno organizzato una fiaccolata dalla parrocchia di S. Lorenzo Martire per ricordare la piccola «Pasma», com’era chiamata affettuosamente. Secondo l’indagine dei carabinieri di Anzio la donna alla guida della spider, dopo aver centrato in pieno la 13enne che stava attraversando la strada, non solo non ha frenato ma ha continuato la sua folle corsa. Danni ben evidenti sul muso, su un parafango, sul parabrezza della fuoriserie, intestata tra l’altro alla madre del giovane, avrebbero consigliato ai due di nasconderla. Magari per ripararla al più presto oppure quando le «acque» si sarebbero calmate. La donna, dal canto suo, durante il primo e unico interrogatorio nella caserma di via Marconi sarebbe scoppiata in un pianto liberatorio, confessando di non essersi fermata perché spaventata: «Pioveva, era buio, ho avuto paura». La donna, inoltre, avrebbe spiegato che non avrebbe avuto la forza di andare avanti per molto.

La famiglia Oueslati, inoltre, è in attesa che venga effettuata l’autopsia. «Aspettiamo di sapere quando poter fare i funerali - spiega il padre -. Siamo islamici ma non abbiamo nulla in contrario a una cerimonia cattolica perché i suoi amici e compagni di classe sono di questa religione».

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