Mimmo Di Marzio
da Milano
Una finale è una finale, niente da dire. Se poi a scendere in campo per conquistare la preziosa Champions League sono i rossoneri del presidente del Consiglio, allora la «pazza idea» di marinare in massa il Transatlantico per imbarcarsi verso i caldi esotici del Bosforo e accomodarsi nella tribuna donore di Istanbul per Milan-Liverpool diventa magicamente realtà. Che si tratti di milanisti veri o di «captanti benevolentiae», fa poca differenza, il premier stavolta non se ne avrà a male. Poco importa per quei colleghi rimasti nellaula afosa di Montecitorio arroccati a difendere le votazioni in calendario. Come quella che doveva decidere la commissione bis di Telekom Serbia, inchiesta costata carte e sudore, finita sotto la spada di Damocle di un «emendamento soppressivo» dellopposizione a firma del diessino Umberto Ranieri. Così, alle ali e alle punte del centrosinistra ieri non è sembrato vero di vedere così tanti corridoi liberi nella retroguardia degli azzurri. Fin dalle prime battute si era capito che il gol era nellaria e infatti non cè stata partita. Commissione bocciata e i deputati dellUnione a festeggiare sotto la curva. Ai microfoni Ranieri non nasconde lemozione e maramaldeggia con gli sconfitti: «Mi auguro che questo voto chiuda definitivamente la penosa storia avviata quattro anni orsono con la costituzione della commissione, con cui il centrodestra tentò di farsi un po di propaganda a scapito della serietà e del buon nome delle istituzioni. Sarebbe il caso, anche nel loro interesse, di considerare chiusa questa storia».
Palpabile negli spogliatoi la delusione delle riserve della maggioranza.
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