Cè una Roma bianconera che esulta per un derby dominato dopo 16 lunghi anni di attesa senza un incontro ufficiale. E questa Roma non ha nulla a che vedere con la Juventus o con il Torino. Il bianco e il nero sono i colori sociali della Futura Park Rugby che ieri pomeriggio, in un Giulio Onesti pieno allinverosimile (erano circa 2.500 gli spettatori che hanno scelto di trascorrere la domenica pomeriggio allAcquacetosa), ha avuto la meglio su una Lazio apparsa contratta e reattiva solo in parte. Con il 16-3 della gara di andata dei play off, la formazione di Stefano Bordon ha dunque messo un primo piede in Super 10, una seria ipoteca su quella che è la Serie A del mondo della palla ovale. Per invertire la tendenza, ribaltare un pronostico che pesa come un macigno e timbrare il biglietto per il paradiso, alla squadra di Eugenio Eugenio serviranno almeno quattro mete. Mica bruscolini, praticamente unimpresa, da portare a termine domenica prossima al «Tre Fontane» sperando nel favore del fato e della buona lena di un Mannucci chiaramente degno di categorie superiori.
Ieri intanto, per il trionfo dei bianconeri, è stato decisivo il roboante avvio di gara. Le mete di German e Boscolo e levidente superiorità di Roma in fase di possesso hanno finito per annichilire del tutto gli avversari, il cui più grande rammarico è stato quello di aver gettato al vento tre occasioni d'oro con un uomo desperienza come Sulpis. «Non abbiamo disputato una gara brillante - spiega a caldo il coach Eugenio - abbiamo sofferto sulle fasi statiche, ma anche l'apprensione dell'approccio alla partita. La mia è una squadra giovane, in fase di maturazione e Roma ha saputo mettere a frutto la superiorità dei suoi avanti».
Il derby alla Roma Ora ha un piede nella massima serie
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