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Deschamps chiama, la Juve non risponde

Il tecnico vuol prolungare il contratto, la società prende tempo: «Facciano pure...». Frings ieri a Torino

da Torino
Tanto sereno non è, Didier Deschamps. Adesso che la sua Juventus si è avvicinata a grandi passi alla serie A e che non si vede davvero come possa scialacquare un vantaggio di nove punti sulla terza in classifica a otto giornate dalla fine del campionato, è ora di mettere qualche paletto in vista di quello che sarà e mettere le mani avanti e far capire di non essere del tutto allineato sul calcio mercato: «Sono concentrato sull'oggi. La prossima stagione non mi interessa, almeno per ora».
Preambolo. Cui segue l'affondo, legato alla propria situazione contrattuale che lo lega alla Juventus fino al giugno 2008: «Non credo che parlerò con la società del prolungamento del mio contratto prima della fine della stagione. Non chiedo niente e non mi aspetto nulla: il Cda di qualche settimana fa ha detto una certa cosa - lo ha confermato fino alla scadenza del contratto, ma senza prendere in considerazione scenari futuri, ndr - e io mi adeguo. Sono arrivato a Torino per riportare la Juventus in serie A, e non sono ancora al punto da dire “se non arriveranno certi giocatori, me ne potrei anche andare” (come fece a Monaco, ndr). È la società che valuta il da farsi, io posso solo dare delle indicazioni su quello che ci serve: non stacco però io gli assegni. Quello che mi piacerebbe è una cosa, ma non sono io che posso determinare il futuro».
In definitiva: l'amore e l'accordo totale di qualche mese fa sono finiti (momentaneamente?) nel dimenticatoio. Deschamps pare avere l'appoggio totale dell'ad Blanc e del presidente Cobolli Gigli, meno quello di un'altra parte di società. «Il progetto Juventus è già iniziato - ha proseguito il tecnico - ma una volta risaliti nella massima serie ne comincerà un altro della durata di tre, quattro, cinque anni per riportare la squadra ai massimi livelli internazionali. Se pensano che possa servire un'altra figura di spessore tecnico che affianchi quella dell'allenatore, facciano pure. Lippi? Non mi interessa sapere se potrebbe essere lui, io penso solo a lavorare e a battere sia Rimini che Genoa: voglio la serie A il prima possibile, ci mancano 15 punti».
Tre dei quali da conquistare stasera (con Trezeguet e Del Piero di nuovo al loro posto) contro la squadra romagnola: quella che nella prima giornata di campionato fermò la Signora sull'1-1. Trezeguet, in panchina per scelta tecnica a Lecce, riprenderà il suo posto e, da diffidato, cercherà di non farsi ammonire per non saltare il Genoa sabato. In attesa di capire quel che sarà anche del suo contratto, in scadenza nel 2008 come quello del suo allenatore: alla Juve le acque continuano a essere agitate.

Anche se viene dato ormai per certo l'acquisto di Torsten Frings, (ieri a Torino per incontrare la dirigenza torinese) trentenne centrocampista del Werder Brema.

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