«I simboli sono fondamentali, consentono di non smarrire la memoria del passato e rappresentano la spinta migliore per chi ha ambizioni importanti». Così il presidente Mario Baccini spiega la scelta di palazzo Sturzo come punto di partenza della Federazione dei cristiano popolari verso il traguardo delle regionali del 2010. Ieri sera, nella sede storica della «balena bianca», si sono dati appuntamento politici, medici, docenti universitari, tecnici ed esperti per iniziare a «progettare la sfida» di «un centro che desidera diventare centrale», ovvero per elaborare un programma di lavoro che tenga in conto le molteplici esigenze del Lazio e che cerchi, innanzitutto, di non ripetere la lunga serie di errori commessi dall'attuale maggioranza.
«La nostra priorità - ha rimarcato Baccini - è quella di creare unidentità comune, di porci come polo dattrazione allinterno del Pdl, coinvolgendo tutte quelle esperienze moderate che non si riconoscono nel centrosinistra». Il che si traduce, in prima battuta, in una disamina delle difficoltà che la regione sta incontrando, «facendo un check-up della situazione sociale, economica e finanziaria, riscontrando e certificando il deficit». In due parole: mettendo a nudo i difetti e studiando le soluzioni più appropriate per correggerli. Dello stesso segno le parole di Fabio Desideri, vicepresidente della Federazione e organizzatore del meeting: «Siamo la costola moderata del Pdl - ha sottolineato più volte nel corso del suo intervento - e i nostri sono lavori in corso che si concluderanno nella primavera del 2010, quando dovrà essere rinnovato il governo del Lazio. Allora troveranno finalizzazione sia cinque anni di opposizione, sempre in prima linea, sia la proposta politica di riforma. A questo proposito abbiamo chiamato a raccolta il mondo delle professioni, luniversità, le associazioni di categoria, insomma la cosiddetta società civile».
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