Design, l'estetica della sorpresa nell'architettura europea

La diversità dei linguaggi è il denominatore comune dei principali edifici che hanno fatto grande l'edilizia europea. Al centro del costruire le architetture del desiderio: guarda le immagini

Design, l'estetica della sorpresa 
nell'architettura europea

Un vento nuovo soffia sull’architettura contemporanea, un vento di libertà e grande creatività. Stazioni, aeroporti e musei come moderne cattedrali del XXI secolo, auditorium e biblioteche spettacolari: l’architettura contemporanea stupisce e conquista un pubblico sempre più ampio. Il contenitore diventa più attrattivo del contenuto

(Christian de Poorter)

Milano - Con l'avvento del nuovo millennio il vero artefice della ventata di rinnovamento è l’utilizzo generalizzato del computer nella progettazione architettonica che costituisce un’autentica svolta creativa. Una svolta dettata innanzi tutto dall’interesse crescente del pubblico per l’architettura contemporanea e dalla mancanza sul mercato di uno strumento capace di riassumere lo stato dell’arte dell’architettura in Europa a cavallo del millennio, ricco di informazioni e spunti, accessibile a tutti.

L'Europa del design Nel suo ultimo volume, Atlante dell'architettura contemporanea in Europa (ed. Mondadori arte), il designer francese Christian de Poorter presenta una rigorosa selezione di 150 opere provenienti da 21 Paesi. Pur considerando anche l’inserimento nel tessuto urbano, il criterio di scelta si basa principalmente sulla loro spettacolarità formale. L’emozione che l’opera suscita e la sua originalità rappresentano i criteri principali: non a caso l’autore parla del potere di seduzione delle opere, ovvero delle "architetture del desiderio".

L'estetica della sorpresa "Nella modernità di oggi - spiega Jean Nouvel - ciò che prevale è l’estetica della sorpresa. Viva la trasgressione: la noia e la banalità non sono più una fatalità". Questo sembra essere il motto che emerge dall’analisi degli edifici presentati nel volume, il cui denominatore comune è appunto la diversità dei linguaggi. Segue poi, oltre alla collocazione delle opere, la descrizione degli aspetti funzionali e dei materiali utilizzati. Prevale quindi una scelta di tipo "umanistico" in un volume preciso nell’esposizione, ma nel contempo divulgativo. Ma non si tratta mai di emozione gratuita, anzi è sempre funzionale. E questo dualismo permette all’Atlante dell’architettura contemporanea in Europa di essere uno strumento completo teso a scoprire e capire i progetti di architettura realizzati nel nostro continente nell’ultimo decennio.

Il volume Le opere, ampiamente illustrate, sono organizzate geograficamente per Paesi e città. Oltre agli architetti più noti, non manca l’attenzione ai giovani talenti emergenti, alle opere meno conosciute e ai temi attualissimi come l’ecosostenibilità.

Il prezzo di copertina è un ulteriore indice di apertura a un pubblico vastissimo. Christian de Poorter lascia alle parole dell’architetto brasiliano Emilio Ambasz la sintesi del suo lavoro: "Se un’opera architettonica non parla al cuore, che senso ha? E’ soltanto un’altra costruzione".

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