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Riflettori pronti ad accendersi su di un anno che sarà chiave

Il Salone continua a crescere, sia nel numero dei marchi sia nell’offerta sempre più diversificata

Riflettori pronti ad accendersi su di un anno che sarà chiave
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Cresce l’attesa per il più importante appuntamento dell’orologeria dell’anno, ossia Watches and Wonders 2026, che avrà luogo a Ginevra, dal 14 al 20 aprile prossimi. Mancano quattro mesi ma, considerando un 2025 decisamente critico per il segnatempo elvetico di pregio, tra crisi del mercato cinese, dazi USA (in via di risoluzione dopo il vertice di novembre con Trump) e novità per la maggior parte “conservative”, con poche eccezioni, l’industria orologiera si sta organizzando per avviare un’attesa ripresa. Di qui la curiosità, stante la conferma di un format, ormai, consolidato, con quattro giorni destinati prioritariamente agli addetti ai lavori, tre giorni aperti al grande pubblico, ed un programma di animazioni nel centro città: in particolare, il programma “In The City” si ritaglierà un ruolo sempre più da protagonista.

L’organizzazione, come di consueto, sarà di pertinenza della Watches and Wonders Geneva Foundation (WWGF), una fondazione senza scopo di lucro fondata da Rolex, Gruppo Richemont e Patek Philippe e del cui Consiglio Direttivo fanno parte anche Chanel, Hermès e Gruppo LVMH. Il successo della manifestazione è stato confermato dall’arrivo di undici marchi, tra i quali spiccano Audemars Piguet, la più antica manifattura di alta orologeria ancora nelle mani delle famiglie fondatrici, e l’Epée 1839, l’unica Maison in Svizzera specializzata nella produzione di esemplari da tavolo di alta gamma. Gli altri brand in entrata sono: Behrens, Bianchet, B.R.M Chronographes, Charles Girardier, Corum, Credor, Favre Leuba, March LA·B e Sinn. Il numero totale degli espositori sale così a 66, date anche le defezioni di Bell & Ross e Montblanc, che hanno scelto diverse strategie in merito alla presentazione prodotto per il prossimo anno. Altro cambiamento significativo riguarderà H. Moser & Cie. e Frederique Constant, che cambieranno la posizione e amplieranno i propri stand. Ovviamente un simile parterre ha imposto al Salone un adattamento, garantendo al contempo, il mantenimento dell’elevato comfort dei visitatori e della qualità del servizio. I brand inquadrati nel segmento “artigiani-creatori indipendenti” saranno distribuiti in due aree: “Carré des Horlogers” (che passerà da 16 a 23 espositori) e “Mezzanine” (che passerà da 9 a 15 espositori), offrendo una maggiore coerenza nella disposizione. Sempre più centrale sarà il LAB, come viene definito, un “incubatore di idee”, dedicato alle tecnologie che plasmeranno il futuro dell’orologeria: per la prima volta startup, azienda o laboratorio, avranno l’opportunità di presentare la propria iniziativa su: watchesandwonders. com.

Fuori dal Salone, come accennato, ogni giornata diventerà un’esperienza a sé stante, attraverso l’apertura di nuovi spazi, musei, eventi, workshop e offerte per le giovani generazioni e gli spostamenti tra il Salone e “In The City”, saranno facilitati da un servizio navetta gratuito. Matthieu Humair, CEO della Fondazione Watches and Wonders Geneva, osserva: «L’edizione 2026 di Watches and Wonders Geneva segna una svolta nel nostro desiderio di affermare Ginevra come destinazione di primo piano.

La nostra ambizione è quella di offrire un vero e proprio programma culturale che coinvolga tutta la città e che vada oltre il Salone. Vogliamo offrire ai visitatori di tutte le generazioni un'esperienza gratificante, divertente e diversificata».

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