Marcello Chirico
La Regione Lombardia si sta preparando per tempo alla futura devolution scolastica. Negli uffici dellassessorato allistruzione sono infatti già pronte le bozze di un progetto di legge che prefigura un modello lombardo di sistema scolastico-formativo, che verrà predisposto integralmente entro lanno e sperimentato nel biennio 2006/07. Lintenzione è quella di far passare (previo accordo con lo Stato) sotto il controllo della Regione tutti i 376 istituti tecnico-professionali presenti sul territorio lombardo e avviare un programma comune di «Alta Formazione», propedeutico allingesso nel mondo del lavoro.
Una scelta che avviene allindomani del grande successo ottenuto con lavvio, a partire dallautunno 2002, dei corsi sperimentali di formazione che anticiparono la messa in atto della Riforma Moratti in questo settore. Un successo testimoniato dalle cifre: dalle prime 35 classi e 537 allievi dellanno scolastico 2002/03 si è passati, due anni dopo, a 387 classi e 7.274 iscritti. Se si aggiungono poi i 41 corsi da scuole statali e paritarie e i percorsi biennali, i ragazzi coinvolti sono stati circa 11mila. Laltro punto a favore di questa sperimentazione riguarda labbandono scolastico: nei corsi regionali si attesta attorno al 15%, contro il dato medio dellistruzione statale che è di circa il 30% e addirittura del 40% negli istituti professionali statali. Di quel 15%, appena l1% esce dal sistema mentre il restante 14% si orienta verso altre strutture scolastiche e formative, o si inserisce nel percorso dellapprendistato. «Questi dati - ha detto lassessore Alberto Guglielmo - ci confermano che questi corsi sono la giusta risposta per contrastare labbandono della scuola, perché i ragazzi capiscono che forniscono uno sbocco sicuro al mondo del lavoro. Proprio per questo stiamo già lavorando ad un progetto formativo regionale, che avvieremo lanno prossimo».
Alla fine dei corsi i ragazzi conseguono un certificato valido anche allinterno della UE; coloro che vogliono proseguire possono frequentare il quarto corso regionale, che scatterà a settembre. «In Italia siamo stati i primi a sperimentare questi corsi - aggiunge Guglielmo - che hanno dato risposte a desideri e bisogni di tanti giovani e delle loro famiglie».
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