Gli oltre quattromilaseicento pazienti dializzati campani, sottoposti al cosiddetto rene artificiale nei 115 centri accreditati della regione, possono sperare concretamente in un trattamento dialitico qualitativamente migliore. La ricerca tecnologica internazionale, infatti, in continuo progresso nel campo della dialisi, consente oggi di disporre di nuovi sistemi e materiali concepiti e realizzati per migliorare la qualità della vita del paziente nefropatico. In particolare, una terapia conosciuta come «emodiafiltrazione on-line», diffusa negli ultimi anni in Italia e in Europa ha dimostrato unefficienza superiore a quella della dialisi tradizionale nel rimuovere le sostanze tossiche accumulate nellorganismo dei pazienti privi della funzione dei reni naturali. Speranze, qualità della vita in dialisi, conti (la malattia renale assorbe l1,2% dellintera spesa sanitaria regionale): se ne è discusso nellambito della «Giornata mondiale del Rene», celebrata anche a Napoli, con un convegno «La Dialisi oggi in Campania: sostenibilità, qualità, prospettive», cui hanno partecipato medici, amministratori pubblici, tra cui lex sub commissario alla Sanità della Regione Campania, Giuseppe Zuccatelli, il professor Giovanbattista Capasso, ordinario cattedra di nefrologia seconda università di Napoli e, il dottor Fabrizio Cerino, amministratore NephroCare, lazienda del gruppo Fresenius, leader mondiale nella produzione di dispositivi medici e nella gestione globale di servizi per il trattamento dellinsufficienza renale
Ma, tornando alla «emodiafiltrazione on line», a seguito di tale diffusione clinica, diversi studi scientifici internazionali hanno dimostrato che questo tipo di trattamento permette di conseguire miglioramenti importanti di gravi patologie croniche dei dializzati non curabili con la dialisi tradizionale. In particolare, due studi europei hanno registrato una sopravvivenza superiore del 35% nei pazienti trattati con questa nuova tecnica. Proprio grazie a questo riscontro clinico, anche le più recenti Linee Guida della Società europea di dialisi e trapianto raccomandano lutilizzo di questa tecnica.
Una dialisi più efficace per i pazienti nefropatici
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