
Niente sedili, tavolini, poltrone o carrozze per i passeggeri, ma al loro posto viaggiano sensori, telecamere e raffinati sistemi di monitoraggio. Ci sono veri e propri laboratori mobili di analisi delle infrastrutture ferroviarie sul nuovo treno diagnostico Diamante 2.0. Sono otto carrozze (e due locomotive) dove viaggiano sistemi raffinatissimi e ingegneristicamente avanzati per il monitoraggio digitale della rete ferroviaria nelle sue varie parti. I treni diagnostici della flotta di RFI, società del Gruppo FS, rappresentano una vera e propria eccellenza mondiale e consentono di acquisire ed elaborare informazioni utili per la valutazione dello stato di salute dell'infrastruttura ferroviaria dall'armamento alla linea di alimentazione dal segnalamento alle telecomunicazioni.
Definito dall'amministratore delegato del gruppo FS, Stefano Antonio Donnarumma come "il fiore all'occhiello della flotta diagnostica di RFI", Diamante 2.0 è "un treno unico - spiega ancora - in grado di monitorare oltre 500 parametri dell'infrastruttura grazie a più di 200 sensori e sistemi avanzati di video-ispezione, interazione ruotarotaia e pantografocatenaria. E lo fa percorrendo la rete fino a 300 chilometri orari, esattamente come un Frecciarossa".
Il treno diagnostico ha a bordo i laboratori che a 300 Km/h sviluppano preziose informazioni riferite allo stato dell'infrastruttura. Dati che sono trasmessi live per essere studiati e analizzati, anche grazie ai 200 sensori posizionati sull'imperiale (il tetto del treno), nel sottocassa (il pavimento del treno) e sui carrelli vicino alle ruote. Sono loro che riescono a monitore più di 500 parametri e 250 difetti o segnalazioni. Diamante 2.0, inoltre, è dotato di sistemi in grado di mappare la qualità del servizio di connettività LTE/5G offerto ai viaggiatori delle Frecce e degli altri treni ad Alta Velocità.
La video sorveglianza e l'utilizzo della sensoristica avanzata di Diamante 2.0 permette di valutare in maniera più profonda lo stato dell'infrastruttura nelle varie componenti, anche grazie alle tecniche di confronto delle immagini e agli algoritmi di analisi delle stesse.
In particolare, i laboratori del treno diagnostico di RFI permettono di individuare componenti non conformi, programmando perciò gli interventi manutentivi, offrendo informazioni sulle cause del degrado delle parti infrastrutturali, consentendo una precisa localizzazione geografica di immagini e misurazioni e agevolando l'individuazione di modelli di correlazione tra parametri ed immagini. L'efficacia è soprattutto nella diagnostica predittiva. Attraverso algoritmi di intelligenza artificiale e logiche di machine learning Diamante 2.0 non si limita a segnalare i "difetti ma misura ed elabora le informazioni proponendo interventi manutentivi mirati e programmabili.
L'obiettivo numero uno è la riduzione dei guasti che possono influire sulla regolarità del servizio e dei costi di esercizio. Ma anche una più puntuale ed efficiente pianificazione delle risorse manutentive ed una riduzione dei costi programmati di esercizio per la sorveglianza delle linee.
Attualmente la società del Gruppo FS presenta nella sua flotta 1 treno diagnostico AV, 4 treni diagnostici per il servizio nazionale delle linee
tradizionali, 15 rotabili per il servizio territoriale. Prossimamente si prevede l'ingresso di 2 nuovi treni diagnostici AV, 5 nuovi treni diagnostici per il servizio nazionale e 15 convogli diagnostici per il servizio territoriale.