La sconfitta sulla famiglia brucia ancora sulla pelle del centrosinistra. Che però sembra andare in cerca di unaltra figuraccia. E sempre a proposito del gonfalone che dovrebbe rappresentare la Regione alla manifestazione del Family day, ma che la giunta vorrebbe tenere a Genova. Dopo il voto del consiglio regionale è arrivato puntuale il comunicato con la precisazione che «l'ufficio di presidenza e la conferenza dei capigruppo decideranno in merito alle concrete forme dell'adesione dell'Assemblea e della delegazione che eventualmente potrà partecipare alla manifestazione». Come dire, che il consiglio ha solo detto di «aderire» alla manifestazione di Roma che tanto imbarazza il governo e fa arrabbiare gli alleati di sinistra, ma che le insegne ufficiali della Regione si muoveranno solo dietro esplicita decisione. Decisione che, salvo nuova retromarcia imbarazzata, dovrebbe esser presa dallufficio di presidenza e dalla riunione dei capigruppo.
Il fatto è che, dando unocchiata ai numeri, anche stavolta i duri e puri anti-famiglia tradizionale sono in minoranza. Lufficio di presidenza è decisamente sbilanciato. Il presidente Mino Ronzitti, sempre orgoglioso del suo ruolo istituzionale, difficilmente accetterebbe di votare contro la presenza del gonfalone a Roma violando una norma non scritta ma che la consuetudine ha ormai radicato. Ma se anche decidesse di preferire la sua visione di parte allincarico di garante, si troverebbe in minoranza, avendo come «vice» Franco Orsi di Forza Italia e Rosario Monteleone dellUlivo (Margherita) che in aula hanno già votato espressamente in favore dellordine del giorno di Gianni Plinio che ha mandato sotto la minoranza. I «segretari» sono uno per parte, Franco Rocca di Per la Liguria e Carmen Muratore dellItalia dei Valori.
Raddrizzare la baracca in sede di conferenza di capigruppo appare ancor più difficile. Sarebbe un altro 8 a 7 (forse addirittura 8 a 6) in favore della presenza del gonfalone al Family day del 12 maggio. I conti sono facili. Nessun dubbio dovrebbe sussistere sulla scelta di 8 capigruppo: Luigi Morgillo per Forza Italia, Gianni Plinio per An, Luigi Patrone per lItalia di Mezzo, Giovanni Macchiavello per la lista Per la Liguria - Sandro Biasotti, lo stesso Sandro Biasotti per la componente Per la Liguria (la differenza è sottile ma cè), Nicola Abbundo per lUdc, e Roberta Gasco per il Misto-Udeur. Il «no» al gonfalone dovrebbe invece arrivare con certezza da sei capigruppo: Marco Nesci per Rifondazione, Franco Bonello per lUnione a sinistra, Cristina Morelli per i Verdi, Tirreno Bianchi per i Comunisti Italiani, Giovanni Battista Pittaluga per Gente della Liguria e Carmen Muratore per lItalia dei Valori. Poi cè il gruppo dellUlivo, al quale sono iscritti consiglieri Ds e Margherita, ma che è presieduto da Claudio Gustavino, già in qualche imbarazzo quando ha dovuto non votare lordine del giorno a favore della famiglia. E che potrebbe persino decidere di non decidere anche questa volta.
Ma che largomento Dico-famiglia crei scompiglio nella maggioranza lo confermano le dichiarazioni del Forum della sinistra («il voto sui Dico è un fatto gravissimo, un vulnus politico, si vuole far scivolare verso una deriva moderata la Regione») e anche unaltra stilettata rifilata da Franco Orsi durante il dibattito in aula lunedì mattina. Nel corso del suo intervento aveva inorgoglito lassessore alle Pari Opportunità, Maria Bianca Berruti, dimostrandole di aver letto attentamente le sue «schede» allegate al documento di programmazione economica e finanziaria approvato dalla Regione. Il fatto è che in una di queste «schede», che in realtà rappresentano le linee guida alla quale la Regione deve attenersi nellemanare leggi di bilancio e indirizzi, qualcosa in favore delle unioni di fatto cè già scritto. Analizzando la «situazione di contesto attuale», la scheda sottolinea «laumento dellinstabilità coniugale e le trasformazioni dei modi di formazione delle famiglie». Queste mutate situazioni «si traducono inevitabilmente in nuove domande al sistema pubblico».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.