da Milano
«Purtroppo non dipende da me ma dal ministro dellEconomia licenziare o no Cimoli»: lo ha detto ieri Alessandro Bianchi, ministro dei Trasporti, riferendosi alla crisi dellAlitalia segnalando che «lazionista ha ritenuto di chiedere alla società che venga riformulato il piano industriale che dovrebbe essere presentato ai primi di ottobre; insomma dobbiamo soffrire alcune settimane, ogni giorno che passa rischiamo di non avere più la compagnia».
Per il ministro Bianchi «lo Stato deve intervenire» per il salvataggio dellAlitalia, anche perché «negli ultimi 10 anni - ha ricordato - lo Stato ha speso per Alitalia cinque miliardi di euro, che è una cifra colossale. E allora - ha chiesto il ministro dei Trasporti - sarebbe bene che torni a essere una compagnia di bandiera, come avviene del resto in Francia e in Spagna, perché lasciarla al mercato significherebbe frammentarla. Penso invece a possibili ingressi nella società, per esempio grandi tour operator». Bianchi non si è spiegato meglio, visto che lAlitalia è già, come tutti gli operatori nazionali, compagnia di bandiera italiana; e nemmeno questa volta ha precisato quella sua idea sui tour operator, già lanciata genericamente qualche tempo fa.
Domani i voli Alitalia saranno a rischio: sindacati autonomi e confederali sciopereranno dalle 12,30 alle 16,30.
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