Dieci anni di successi per le Biblioteche di Roma

Elisa D’Alto

Sono 33 le biblioteche comunali di Roma. Un patrimonio di 700mila titoli tra libri, cd, dvd, video, più di un milione di visitatori ogni anno. Sono alcuni numeri che documentano il successo dell’istituzione Biblioteche di Roma che, a dieci anni esatti dalla sua fondazione, fa un bilancio, più che positivo, della sua attività.
L’autonomia di gestione ha portato alla creazione di un unico ed efficiente sistema, in grado di adeguarsi alle esigenze dell’utente: un catalogo unico, consultabile anche in rete, l’organizzazione di grandi eventi culturali, la creazione di punti di prestito anche negli istituti di pena romani e un migliore livello di servizi. Più in generale si parla di una modernizzazione dell’intero sistema: Maurizio Caminito, direttore di Biblioteche di Roma, parla di un lavoro di «svecchiamento» del patrimonio dei libri, che ha arricchito di molte novità editoriali il catalogo. Alcune cifre servono a dimostrare la vitalità del sistema Biblioteche di Roma, come spiega Gianni Borgna, assessore alle politiche culturali del Comune: «In dieci anni le biblioteche sono diventate 33 dalle 26 del ’96 mentre i prestiti sono passati da 200mila a 800mila. Dai 371mila visitatori annui siamo arrivati a circa un milione e 500 mila. E non bisogna pensare che gli utenti siano solo studenti o addetti ai lavori: sempre più casalinghe, impiegati, stranieri e pensionati frequentano le biblioteche comunali, a dimostrare che si tratta sempre più di luoghi di aggregazione e scambio culturale».
In dieci anni è cambiato anche il modo di concepire lo spazio-biblioteca: la rivoluzione culturale portata da Internet e dalle nuove tecnologie ha lasciato il segno anche qui. Il numero di postazioni informatiche, per esempio, in dieci anni è passato da 9 a 184; mentre il patrimonio audiovisivo oggi arriva a più di 67mila documenti, costituendo circa il 10 per cento del patrimonio complessivo del sistema Biblioteche.
Igino Poggiali, presidente di Biblioteche di Roma, esprime soddisfazione per il lavoro svolto finora: «Il consiglio d’amministrazione è sempre stato una sorta di laboratorio, dove si sperimentano nuove soluzioni per migliorare». Un sistema di gestione autonomo che ha portato maggiore flessibilità e velocità nei servizi: così le biblioteche restano aperte più ore, soprattutto di pomeriggio, il numero degli addetti è aumentato del 30 per cento e l’intero sistema oggi attira il 62 per cento di contributi in più rispetto a dieci anni fa.
Un’ultima nota non può che riguardare i progetti per il futuro: Biblioteche di Roma nel 2006 punta sull’apertura di due nuove sedi. La biblioteca Marconi, ampliata e ristrutturata, sarà presto aperta al pubblico, e quella di Acilia, una nuova struttura moderna e all’avanguardia, che verrà inaugurata il prossimo 31 marzo.


Due nuove biblioteche, entrambe lontane dal centro: «Le sedi dei quartieri periferici - conclude l’assessore Borgna - sono quelle che danno maggiore soddisfazione, visto che a volte rappresentano l’unica istituzione culturale sul territorio e, per questo, vengono accolte con grande entusiasmo dalla gente».

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