Dietro l’inchiesta c’è il pentito di tutti i misteri

L’inchiesta che ieri ha portato all’arresto del principe Vittorio Emanuele di Savoia è derivata da un altro filone d’indagine, nel quale vi è tra gli indagati principali Massimo Pizza, nome in codice Polifemo, «consulente» arrestato circa un mese fa per una storia di truffe ad imprenditori. Pizza - ora indagato anche nel nuovo filone di indagine - è stato sentito due volte dal pm di Potenza, Henry John Woodcock e nei verbali ha ripercorso misteri e storie italiane (come la morte di Ilaria Alpi, la strage di Ustica e la scomparsa di Emanuela Orlandi) e ha proposto scenari finora sconosciuti legati a presunte «operazioni fasulle» dei servizi segreti, la massoneria, le estrazioni di petrolio «in nero» in Basilicata, e altro ancora. Parlando di Ilaria Alpi ad esempio ha dichiarato «È vittima della sua superficialità al 100 per cento - dice Pizza - perchè quel giorno lei doveva trovarsi a bordo della nave Garibaldi. L’hanno ammazzata i somali. Le voci erano che avesse scoperto il passaggio strategico di materiale importantissimo, piccolo ed occultabile, cioè di uranio.
Pizza è stato anche consulente storico per la realizzazione di «Ustica una spina nel cuore» il film che doveva far luce sull’incidente e dice: « il Dc9 Itavia - racconta ,citando fonti arabe - l’hanno abbattuto gli italiani in una sera di guerra fra aerei libici, americani e italiani, con il Governo italiano che avvisa il leader libico, Gheddafi , in volo verso Belgrado, che gli americani vogliono abbatterlo. Per il caso di Emanuela Orlandi afferma: «Non c'è mai stata nessuna attività di indagine seria su questa cosa. È stata un'attività vergognosa. Cose che non interessano, quindi non se ne parla». Per quanto riguarda le “Operazioni fasulle dei servizi segreti“ Pizza le definisce «farlocche, gonfiate, se ne vanno un sacco di soldi che finiscono nelle tasche degli agenti.

E vengono da fondi riservati, a cui si attinge senza controlli. Fausto Del Vecchio (arrestato dal gip di Potenza, Alberto Iannuzzi, nell’ambito dell’inchiesta), quando era nel Sisde, secondo Pizza, aveva «un tenore di vita sui 25-30 mila euro al mese».

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