
Centinaia tra uomini e donne delle Forsvaret, le forze armate del Regno di Danimarca, insieme a diversi membri europei dell'Alleanza Atlantica nei mari della Groenlandia - territorio che appartiene alla corona danese - stanno partecipando a un'esercitazione che arriva dopo mesi di forti tensioni con Washington. I war games condotti dalle forze di Federico X sono la risposta danese dopo le dichiarazioni e le minacce di Donald Trump sul desiderio del presidente di piantare la bandiera a stelle e strisce sull'isola artica. Un desiderio che non si avvererà - almeno per ora - dato che Copenaghen ha fatto sapere più volte al numero uno dello studio ovale che la Groenlandia è e rimarrà danese.
L'esercitazione
L'Artic Light 2025 vede coinvolte tutte le forze armate - esercito, marina e aeronautica - e include 550 militari provenienti da Francia, Germania, Svezia e Norvegia, oltre che dalla Danimarca e ha come obiettivo quello di mostrare i muscoli alle forze impegnate nella regione, in primis la Russia. Søren Andersen - capo del Comando Artico Congiunto danese - ha espresso, in un commento ad Associated Press, la sua diffidenza su Mosca, evidenziando che: "La Russia ha rafforzato la sua presenza nell'Artico negli ultimi 20 anni" e che quindi può essere considerata come "una superpotenza regionale nell'Artico". Nessun accenno, invece, alle tensioni con gli States. Il maggior generale ha chiarito che con le forze statunitensi c'è "un ottimo rapporto. Abbiamo lavorato insieme agli Stati Uniti per decenni, sia nelle esercitazioni che nelle operazioni in Afghanistan, Iraq e altrove".
Nella giornata di lunedì, le forze danesi si sono addestrate nelle pratiche di abbordaggio attraverso l'uso delle forze speciali. A osservare le tattiche Made in Denmark c'erano ufficiali provenienti da Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Svezia e Germania a bordo della fregata Niels Juel - della marina di Sua Maestà - dove hanno assistito al passaggio di jet da combattimento F-16 danesi e a esercitazioni di fuoco vivo.

Un'esercitazione che vuole rafforzare la prontezza operativa delle forze di Copenaghen, nel particolare della Groenlandia dato che l'isola si trova nel mezzo tra due giganti. Il primo obiettivo, secondo quanto dichiarato dai militari, è quello di rafforzare "le capacità di risposta congiunta contro minacce destabilizzanti per la Groenlandia, il Regno di Danimarca e la Nato nelle regioni del Nord Atlantico e dell’Artico", allo stesso tempo la Danimarca vuole consolidare la propria presenza militare introno al suo territorio. Proprio in merito alla difesa di Groenlandia e Isole Faroe, il governo centrale ha stanziato quasi 2 miliardi di euro per migliorare le capacità di sorveglianza e mantenimento della sovranità nella regione.
Le forze in campo
L'esercitazione - iniziata il 9 settembre - ha visto la Danimarca schierare la fregata HDMS Niels Juel, due elicotteri EH-101, due F-16 e personale di tutte e tre le forze armate, comprese le forze speciali.
Parigi ha messo in campo la nave di supporto FS Garonne, un aereo cisterna e alcuni reparti della fanteria da montagna equipaggiata con droni. Svezia e Norvegia contribuiscono con le forze della Guardia Nazionale, mentre la Germania sarà coinvolta con un team di osservatori e personale.