Digitale terrestre: sette romani su dieci sono già attrezzati

A PIAZZA DEL POPOLO Tecnici specializzati spiegano la nuova tv tra le star di Mediaset

Digitale terrestre: sette romani su dieci sono già attrezzati

Ormai dovrebbe essere chiaro. Martedì l6 giugno la capitale e 166 comuni del Lazio fanno i primi passi nella conversione, lo switch-over, al digitale terrestre. Raidue e Rete4 le prime emittenti che abbandonano per sempre il segnale analogico. Inizia un’era. E per festeggiare l’avvenimento da ieri e fino a questa sera piazza del Popolo è stata trasformata in un colorato villaggio televisivo popolato dalle star di Mediaset e da volenterosi tecnici.
Le cifre. A dare il via all’evento l’ad Giuliano Adreani che illustra il cambiamento recepito fin’ora dal 70 per cento dei romani. «I nostri tecnici faranno il possibile per informare chi ancora è all’oscuro di una tecnologia messa al servizio dei cittadini». Per tutti, un monito: «La mattina del 16 giugno risintonizzate il decoder». Il presidente di DGTVi Amedeo Ambrogetti spiega che «5 famiglie su 10 possiedono un decoder e 2 su 10 potranno vedere in digitale terrestre grazie al satellite o all’iptv (la tv via Internet)».
Ma torniamo ai «Mediaset Days» che proseguono fino alle 13 con le star di Boing. Ieri intanto pienone con le affollate selezioni del Grande Fratello 10. In mezzo il talk show condotto dalla D’Urso con i ragazzi del Grande Fratello 9. Il clou in serata con Enrico Brignano che ha adattato per l’occasione il collaudato «Le parole che non vi ho detto».
Consigli per l’uso. Il digitale ha una marcia in più quanto a definizione e formato dell’immagine. E, se togliamo qualche lentezza nella ricerca dei canali e un televideo balbettante, c’è tutto da guadagnare rispetto all’analogico. E in più offre una decina (non di più fin’ora) di interessanti canali non a pagamento (per quelli c’è l’offerta Mediaset Premium) che garantiscono eccellente visione e (per ora) poca pubblicità. Quali sono? Mediaset Iris con i suoi film di qualità ogni sera, con il teatro e la grande musica del venerdì.

Poi c’è Rai4, che se la smettesse di intestardirsi con le chilometriche serie di Alias e Dead Zone per dare più spazio al cinema, farebbe un regalo alla collettività. Meritano attenzione anche Raisport e Raistoria che però ha tagliato (per dare spazio a Minoli e al talk show) l’apprezzatissimo Rewind del fine settimana. Un errore madornale.

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