da Milano
«Se Prodi va avanti sulla strada della lista solitaria si indebolisce. La sua forza deriva dallessere leader di tutti. Se fa la sua lista non lo è più». Così il segretario dei Comunisti Italiani Oliviero Diliberto commenta lipotesi di una lista autonoma di Romano Prodi. «Non credo - prosegue Diliberto - che quel 18% attribuito dal sondaggio tolga più di tanto al centrodestra. Si tratta piuttosto di un rimescolamento di carte nel centrosinistra. Portare via voti ai Ds e alla Margherita francamente non mi pare un grande risultato».
«Mi auguro che Prodi non prosegua su questa strada - spiega infine Diliberto - perché è bizzarro che uno che vuole fare il capo di tutti poi si accontenti di fare il capo di uno solo. Se dovesse proseguire con la lista Prodi, credo che il suo ruolo di leader ne esca fortemente indebolito. Discorso analogo per le primarie. Direi evitiamo di farci del male».
Vannino Chiti dei Ds non crede al sondaggio di Piepoli, che considera «una profezia. Credo che se la scelta fosse fatta sugli egoismi di partito, senza la prospettiva di costruire una casa dei riformisti, per come i Ds si sono spesi per la coalizione e per il progetto dell'Ulivo, non perderebbero nei confronti di nessuno». E Marina Sereni, dopo le dichiarazioni del Professore, abbozza: «Per noi la leadership di Prodi non è mai stata in discussione e naturalmente condividiamo l'insistenza e la sua enfasi sulla necessità di mantenere in vita il progetto dellUlivo anche alle politiche del 2006». «Noi Ds - continua - lavoreremo affinché, per quanto riguarda la modalità della presentazione delle liste al proporzionale, la soluzione si possa trovare insieme a tutte le forze dell'Ulivo. Abbiamo compreso e rispettiamo l'orientamento espresso dalla Margherita. La nostra opzione principale sarebbe poter presentare la lista Uniti nell'Ulivo. Se così non sarà - conclude - cercheremo comunque la soluzione che più si avvicina a quello spirito».
Scettico sul sondaggio Ciriaco De Mita, che ricorre a una metafora: «Farei riferimento al mercato del rame dove le quotazioni sono indefinite e poi, in realtà, si accertano in un certo giorno e in un determinato momento. Prima e dopo i prezzi sono liberi, anche perché non si pagano».
Ma Roberto Villetti (Sdi) non lo sottovaluta: «Date le dimensioni dei suoi risultati, appare davvero difficile che si possa far finta di nulla e continuare a comportarsi come prima.
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