Cronaca locale

Dimore e giardini aprono i cancelli nella giornata Fai

Sabato e domenica torna la Giornata Fai di primavera, e la Lombardia si prepara a svelare i suoi tesori. L’evento coinvolge 240 località in tutta Italia, con l’apertura di 550 beni, 80 dei quali solo in Lombardia, in 37 località della regione. Si tratta di un’occasione unica per accedere al patrimonio culturale e paesaggistico, che comprende anche luoghi di solito inaccessibili. Così palazzi, chiese, mulini, aree naturalistiche e ville apriranno i loro cancelli per mostrarsi al pubblico e lasciarsi ammirare.
A Milano e dintorni si potranno ammirare, per citarne solo alcuni, parco Trotter «Città del sole», che nacque su un’area utilizzata come ippodromo, le Sale capitolari dell’ospedale Maggiore, per la prima volta mostrate al pubblico, e Palazzo Mezzanotte, sede della Borsa, che fu inaugurato nel 1932 e che vanta interventi decorativi di Gio Ponti, Leone Lodi e Geminiano Cibau. Molti saranno anche gli spunti per conoscere preziose curiosità. Una visita al Complesso di Sant’Antonio Abate, gioiello del barocco milanese, sarà anche l’occasione per sentir suonare nel corso di concerti ed esecuzioni l’organo qui conservato, che Mozart stesso suonò nel 1773, mentre San Carlo al Lazzaretto, normalmente chiuso ai visitatori, sarà teatro di letture manzoniane. A Segrate aprirà al pubblico (ma solo sabato e su prenotazione allo 02-75423157) Palazzo Mondadori che fu progettato da Oscar Niemeyer.
A Pavia si scenderà negli antichi spazi sotterranei della Cripta del Duomo dedicata a S. Maria del Popolo, mentre a Cremona si potrà visitare Palazzo Stanga Trecco. Alla Villa Reale di Monza realizzata dall’architetto Giuseppe Piermarini (lo stesso che progettò la Scala), sarà invece possibile visitare le sale di rappresentanza al piano nobile. Tutti i partecipanti possono sostenere il Fai diventando «Mecenate per l’Italia» per un giorno o per un intero anno, semplicemente donando un contributo, oppure con l’adesione annuale.
Inoltre grazie al «Progetto scuole», gruppi di studenti faranno da guida al pubblico al complesso di S. Antonio Abate e alla sede di Sanpellegrino Spa, ex Richard Ginori, in veste di «apprendisti ciceroni». Ma il Fai guarda anche oltre questa festa, ed è proprio il suo presidente, Giulia Maria Mozzoni Crespi, a sottolineare la necessità di un intervento che restituisca all’antico splendore la Villa Reale di Monza e il Trotter.

«L’Expo deve essere anche Filerete, Bramante, Brera, il Trotter e i Sacri Monti», commenta l’assessore comunale alla Cultura Vittorio Sgarbi, con l'augurio che «la Villa Reale di Monza una volta restaurata sia il simbolo dell’Expo 2015 a Milano come la Tour Eiffel lo è stata per Parigi».

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