da Roma
La notizia sarebbe rimasta circoscritta nellambito sindacale milanese se il segretario generale della Fiom Gianni Rinaldini non avesse polemicamente richiamato lattenzione sul caso, abbandonando il direttivo Cgil dedicato alla riforma contrattuale. I fatti sono questi. La Cgil della Lombardia ha preso un provvedimento disciplinare nei confronti di quattro dirigenti della Fiom milanese. Si tratta di Elvira Sciancati, sospesa per sei mesi, Marcello Scipioni, segretario della Fiom di Milano, sospeso per quattro mesi e altri due funzionari di Sesto San Giovanni. A loro carico, laccusa di avere fatto parlare, durante un direttivo, un sindacalista che non ne aveva diritto. Si tratta di Massimiliano Murgo, ex rappresentante Fiom della Marcegaglia, arrestato nellambito dellinchiesta sulle nuove Br avviata nel 2007 dal Pm Ilda Boccassini e poi prosciolto dallaccusa. Murgo fu sospeso dalla Cgil, ma dopo qualche mese prese la parola a un attivo Fiom sul rinnovo del contratto nazionale.
La Cgil milanese ha deciso di sospendere i dirigenti che lo hanno permesso. E mercoledì il leader Fiom Rinaldini ha preso le loro difese, assumendosi «la totale responsabilità» dei loro comportamenti. Ieri la Fiom milanese è andata oltre, confermando la fiducia al gruppo dirigente e alla segreteria generale che, secondo le stesse norme statutarie - hanno sottolineato le tute blu di Milano con una nota - «continuano a svolgere la loro funzione normalmente». La vicenda è presto diventata politica. Ieri Liberazione, organo di Rifondazione comunista, titolava in prima pagina «Gulag Cgil», unintervista a Rinaldini.
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