Codice del Turismo, Codice del Consumo con le sue varie modifiche, l'ultima direttiva europea in tema di diritti del consumatore e si potrebbe continuare. Le norme ci sono, il problema è applicarle. L'ostacolo, come spesso accade in Italia, sono le procedure. E per rendersene conto basta confrontare la linearità del procedimento europeo per le cause di piccole entità (vedi articolo in basso) con il formalismo bizantino previsto dalle corrispondenti norme italiane. Sembra di confrontare un treno ad alta velocità con una carrozza a cavalli. Con il paradosso che chi ha come controparte un soggetto con sede in un altro Paese europeo (ed ha titolo quindi per attivare la procedura internazionale) può esercitare i propri diritti in maniera molto più efficace di chi è costretto a muoversi nei confini della Penisola.
«Un altro tema che è ancora aperto è quello della class action», aggiunge Emmanuela Bertucci, legale dell'Aduc, associazione di consumatori con sede a Firenze. La class action, bestia nera degli industriali, è legge in Italia dall'inizio del 2010. L'istituto consente di avviare un unico processo per ottenere il risarcimento del danno subito da un gruppo di cittadini che si trovano in una situazione omogenea e che sono stati ingiustamente penalizzati dalla stessa azienda. Risultati? In pratica nessuno o giù di lì. Le cronache riportano solo una condanna ricevuta da un tour operator napoletano. Che per di più è fallito prima di versare i risarcimenti ai viaggiatori danneggiati dalla sua negligenza. E dunque? Era sbagliata la legge? «Di sicuro le esigenze che in tutto il mondo stanno alla base della class action sono più presenti che mai», spiega l'avvocato Bertucci. L'estate scorsa, praticamente all'unanimità (un solo astenuto) la Camera dei deputati ha approvato una riforma che riscrive radicalmente l'azione collettiva. Il testo ne amplia le possibilità di applicazione con l'inserimento nel Codice di procedura civile (oggi è nel Codice del Consumo). La parola adesso è passata al Senato. Il tema è trovare un equilibrio che senza risultare penalizzante per le imprese, rappresenti una tutela efficace per i piccoli consumatori. E quanto pesi l'asimmetria tra grandi colossi e singoli utenti è dimostrato dal settore telefonico. Le condanne quasi mensili dell'Autorità non riescono a frenare le cattive abitudini dei gestori, che a forza di piccoli addebiti illeciti e di servizi «appioppati» all'insaputa dei clienti riescono a frenare il calo dei fatturati legati alla crisi. Tra un po' il problema potrebbe proporsi anche per il settore energetico, con la totale liberalizzazione del mercato prevista entro una paio d'anni.
Anche per questo è necessario che il consumatore sia sempre più consapevole delle trappole a cui è esposto e dei diritti che la legge gli attribuisce. E con questo obiettivo il Giornale ha preso in esame quattro situazioni di vita quotidiana: gli acquisti in negozio e online, i contratti di utenza, viaggi e vacanze e le multe da autovelox.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.