Discografici tedeschi a Telecom: dateci i nomi dei ladri di canzoni

La società dovrà fornire i dati di 3.600 utenti

da Bergamo

Chi scarica deve pagare: questo il principio cui si è appellata la società discografica di Hannover Peppermint Jam Records, per ottenere dalla Telecom 3.636 nomi di utenti web italiani e clienti della società telefonica che, secondo l’azienda tedesca, tramite internet hanno condiviso un gran numero di brani musicali protetti, senza autorizzazione. La consegna dei dati è stata decisa dal tribunale di Roma, che ha così ribaltato una precedente sentenza. Peppermint raccoglierà il numero Ip (il codice di identificazione del pc sulla rete) degli utenti che, condividendo i file, sono stati «intercettati». A individuare i file abusivi è stata la svizzera Logistep, da tempo impegnata per conto di produttori di musica, film e videogame.
In questa sorta di indagine informatica, Logistep analizza tutte le più note piattaforme come eMule, eDonkye o BitTorrent, rintracciando chi scarica ma soprattutto chi condivide materiale abusivo. Ma cosa accadrà agli oltre 3.

600 utenti italiani? Peppermint non sarebbe intenzionata ad aggredirli, piuttosto intende approfittarne per inviare un messaggio alla comunità dello sharing e del peer-to-peer, che i discografici vorrebbero sensibilizzare a un uso più consapevole delle piattaforme. L’idea è quella ripetuta come un mantra da anni dall’intero settore, ovvero che l’abuso si traduce in enormi danni per l’industria e gli autori.

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