Dura la vita del nonno: assisti i nipoti sostituendo spesso quasi in tutto i genitori assenti per lavoro o altro, ma al momento in cui la famiglia si sfascia rischi di non poter vedere più i tuoi cari nipotini.
L'allarme è dall'associazione avvocati matrimonialisti (Ami): i nonni italiani assistono 4 milioni di bimbi ma in 16.000 ogni anno sono estromessi dalla loro vita causa rottura del rapporto tra i genitori. Ma dall'associazione italiana di psicogeriatria (Aip) arriva l'invito a «non evidenziare solo gli aspetti negativi» delle rotture imposte nei rapporti perchè ai nonni «addolora, può costargli molto, ma è comunque la conclusione di una vicenda molto positiva e rivitalizzante.
E poi, tutto può cambiare, perchè chi ha rappresentato una roccia, potrà tornare ad essere un riferimento per i genitori allo sbando». E mentre i matrimonialisti chiedono una nuova norma che tuteli i nonni, gli psicologi ritengono che «non occorra ridursi a una società regolamentata anche sulla tutela dei nonni». La questione tutela nonni nasce con le mutate condizioni della società italiana a partire dalla metà degli anni Novanta quando si è registrato un fenomeno particolarmente significativo: un elevato numero di bambini (0-13 anni) è stato sistematicamente affidato, per gran parte della giornata e nei fine settimana, ai nonni.
L'Ami ha calcolato che circa 4 milioni di bambini (pari a circa il 64% della popolazione minorile) vivano gran parte della propria infanzia con i nonni sitter. «Il fenomeno dimostra il ruolo sociale imprescindibile svolto dai nonni nel nostro Paese, che non trova eguali in Europa. Una sorta di «spina dorsale della società italiana» costituita dalle persone della terza età che provvedono ad assistere i nipoti e in moltissimi casi anche i figli quarantenni quando questi ultimi non dispongono di adeguati mezzi di sostentamento o fanno ritorno presso i genitori in caso di separazione. »I nonni italiani - spiega il presidente nazionale Ami, Gian Ettore Gassani - osservano soltanto doveri morali e giuridici tanto che il 5% di essi provvede direttamente al mantenimento dei nipoti, quando non vi provvedano i genitori, così come previsto dall'articolo 148 del Codice Civile.
In più, aumentano i casi di nonni trascinati in giudizio affinché vengano costretti a mantenere i nipoti. A questi doveri non corrispondono, invece, altrettanti diritti: il legislatore non ha attribuito ai nonni il diritto autonomo di chiedere al Giudice di vedere e stare con i nipoti quando vi sia il rifiuto ingiustificato dei genitori». «Capita molto spesso - spiega Gassani - che in caso di separazione (in media 80.000 ogni anno) o divorzio (in media 50.000 all'anno) i primi a pagare siano proprio i nonni ai quali, per vendetta o ripicca, viene improvvisamente impedito di mantenere vivi i rapporti con i nipotini; gli stessi che, magari, fino a qualche tempo prima avevano contribuito a crescere ed educare».
Per il presidente dell'Aip, Marco Trabucchi, il nonno ai nipotini «dà sempre un aiuto e gratuito, non legato a interessi commerciali, perchè in questo modo gratifica se stesso; è una generosità che gli ritorna a casa. Per lui, nei rapporti coi più piccoli in famiglia, domina il rapporto affettivo, ed è proprio questo atteggiamento di libertà che lo mantiene giovane e offre stimoli«.
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