Un cannibale. Nel suo favoloso 2011 il serbo Djokovic ha conquistato per la prima volta lo Us Open schiantando in 4 ore 18' (6-2 6-4 6-7 6-1) il maiorchino Nadal. Piace Nole agli americani per la vis agonistica che sprigiona sul campo, specie nei momenti cruciali, e per la vis comica con la quale doma lo stress lontano dalle partite. Straordinaria l'ultima imitazione di Maria Sharapova. Da record i successi colti da gennaio a oggi. A Flushing Meadows ha conquistato il terzo slam dell'anno, alla collezione manca l'Open d Francia, come in passato era riuscito soltanto a cinque grandi di questo sport: Laver nel 1969, Connors nel 1974, Wilander nel 1988, Federer nel 2004, 2006 e 2007, Nadal nel 2010. E infatti, in una delle sue prime dichiarazioni, Djokovic s'é posto l'obbiettivo di sbancare Parigi. Quest'anno Federer gli ha tolto la soddisfazione di tentare il poker firmando nella semifinale del Roland Garros una delle più belle prestazioni in carriera. E ancora lo svizzero stava sfilandogli la soddisfazione di disputare la finale degli Us Open, quando non ha sfruttato due match-balls in semifinale. Giusto come l'anno prima.
Per la sesta volta consecutiva da gennaio all'altro ieri Nadal s'é arreso a Nole nel senso più profondo del termine: gli era già accaduto nelle finali dei tornei di Indian Wells, Miami, Madrid, Roma e Wimbledon. A New York ha messo assieme appena 14 game. È come se avesse subito un pesantissimo 6-0 che non lascia intravvedere, fra l'altro, un'inversione di tendenza. Lo spagnolo si ostina a opporre il suo dritto lavorato al rovescio dell'avversario che anticipa il colpo, gli rovescia addosso una palla pesantissima e lo manda in tilt. Possibile che il suo angolo non gli consigli una tattica diversa? Questa non funziona. Perché le rotazioni non fanno neanche solletico al serbo che fatica molto di più con Federer. Vai poi incontro a una sconfitta sicura se non cogli gli unici due momenti a favore. Nel primo set lo spagnolo ha mancato la palla del 3-1, in quello successivo non é riuscito a volare sul 3-0 (clamoroso uno smash sbagliato) al termine di un game che ha prodotto 22 punti in 18 minuti. È stata la svolta dell'incontro. A nulla é servita la reazione di Nadal che, dopo aver ridotto le distanze al tie-break con furore, è letteralmente crollato nel quarto set. Amen. Il Cannibale se l'è mangiato nonostante il mal di schiena avvertito proprio nel finale.
E adesso quali obbiettivi si pone Djokovic che nel 2011 vanta uno score di 64 vittorie e 2 sconfitte (Federer a Parigi, Murray a Cincinnati), secondo solo a Mc Enroe (69-2 nel 1984). E ha vinto la bellezza di 10 tornei? «Continuare a essere fra i migliori.
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