Dodici foglie d'edera

«Il Teppista. Trent'anni maledetti a Milano», è dodici foglie d'edera tatuate sul braccio sinistro. Ci vuole anche del tempo per tatuare dodici foglie d'edera sul braccio sinistro, almeno dodici anni di galera.

«Il Teppista. Trent'anni maledetti a Milano», è dodici foglie d'edera tatuate sul braccio sinistro. Ci vuole anche del tempo per tatuare dodici foglie d'edera sul braccio sinistro, almeno dodici anni di galera.
Se questo è un romanzo ( massì, probabilmente è storia vera romanzata, comunque vita), allora è il romanzo di una Milano e un'Italia lontane dai luoghi comuni, anche da quelli sulla criminalità, raccontate attraverso l'incredibile vita di Nino Ciccarelli, uno vero e dalle mille incarnazioni, alcune delle quali gli hanno regalato dodici anni di carcere. Una Milano e un'Italia poco conosciute, dove ambienti all'apparenza lontanissimi sono in realtà collegati. Finanza, politica, spettacolo, calcio, criminalità più o meno organizzata, cultura: un mondo parallelo che per una serie di circostanze ha permesso a un ragazzo di Quarto Oggiaro di dare del tu a personaggi noti in tutto il pianeta. Il protagonista è un famoso ultrà dell'Inter, ma il calcio e ciò che gli gira intorno sono solo una piccola parte di una storia che racconta tre decenni senza senso.

Chi è nato nella seconda metà dei Sessanta o nella prima dei Settanta potrà magari identificarsi in qualche personaggio, qualcuno dirà che questo è un libro
generazionale. Ma di una generazione che non dà lezioni di vita. E nemmeno vuole ascoltarne.
«Il teppista»
Indiscreto Stefano Olivari Editore
euro 12

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