Roma

«Dolci dok», la pasticceria kosher che piace anche ai non ebrei

Nepi è famosa per l’acqua, quella minerale e quella termale. E proprio alle spalle di una scenografica cascata si trova Casa Tuscia, un bel ristorante con tutte le cose a posto. L’ambiente, anzitutto: soffitti alti, sedie in pelle a schienale alto, bellissime stoviglie con sottopiatti decorati a mano. Poi un menu che è un vero manifesto di quella cucina di territorio a cui tutti si appellano ma che pochi declinano in modo davvero innovativo. Qui ci riescono grazie alla capacità di abbinare i migliori prodotti locali con la giusta dose di fantasia. Emblematica la vellutata di cavolfiore offerta in assaggio, dove la delicatezza del composto s’impenna con poche gocce del vigoroso olio di Blera. Scorrere le pagine del ricco menu è un vero piacere ed è difficile scegliere fra tortino di pecorino con fonduta di cipolle, tortelli di bollito in amatriciana con guanciale «di casa», lasagne in bianco con carciofi romani e mozzarella di bufala, «elegia» dell’agnello (tre assaggi in diversa cottura). E poi, ai dolci, due pagine di delizie: per tutti, lo splendido cestino di mele caramellate con gelato allo zabaione. Carta dei vini di rara completezza, con intelligente selezione di mezze bottiglie.

Sui 50 euro.

Commenti