Comunicazione Red 2025, chi la deve fare e a cosa serve

È tornato l’appuntamento annuale con la procedura che serve a verificare i redditi dei pensionati italiani e a garantire l’erogazione dei principali bonus collegati al reddito. Cosa bisogna sapere per non farsi cogliere impreparati

Comunicazione Red 2025, chi la deve fare e a cosa serve
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Ogni anno l’Inps avvia la campagna Red, uno dei passaggi più importanti per i pensionati italiani. La procedura, che ha preso il via lo scorso 16 settembre, serve a verificare i redditi percepiti nell’anno precedente e, di conseguenza, a confermare il diritto a prestazioni economiche aggiuntive come quattordicesima, maggiorazione sociale e integrazione al minimo. Per il 2025, la campagna riguarda i redditi dell’anno 2024: chi non presenta la dichiarazione entro la scadenza fissata al 28 febbraio 2026 rischia la sospensione di questi benefici.

Un semplice adempimento burocratico, dunque, ma fondamentale per non perdere somme che in molti casi fanno la differenza. Ecco cosa bisogna sapere.

Cos’è il modello Red e a cosa serve

Il modello Red (o Dichiarazione della Situazione Reddituale) è il documento con cui il pensionato comunica all’Inps i redditi propri e, se previsto, quelli del coniuge o di altri familiari conviventi. Serve per verificare il diritto alle prestazioni collegate al reddito.

Chi presenta ogni anno la dichiarazione dei redditi all’Agenzia delle Entrate (modello 730 o Redditi PF) può trovarsi già in regola: in questo caso l’Inps acquisisce automaticamente le informazioni. Ma chi non lo fa deve obbligatoriamente inviare il modello Red all’Istituto.

Chi deve presentare la dichiarazione

L’obbligo riguarda i pensionati che ricevono prestazioni legate al reddito e non hanno comunicato all’Agenzia delle Entrate tutti i propri introiti.
Devono quindi compilare il modello Red anche coloro che, oltre alla pensione:

percepiscono interessi bancari o postali, rendite da Btp, Cct o altri titoli di Stato;

possiedono terreni o immobili non dichiarati fiscalmente;

svolgono lavori autonomi o occasionali compatibili con la pensione;

hanno un coniuge o altri familiari nel nucleo con redditi non dichiarati.

L’obbligo resta anche per chi ha più di 75 anni se nel nucleo familiare è presente una persona con meno di 76 anni, o se il pensionato ha comunque percepito altri redditi oltre la pensione.

Come si presenta il modello Red all’Inps

L’Inps non invia più lettere cartacee: oggi tutto avviene in modalità digitale o tramite intermediari. Le vie principali sono due:

online, in autonomia, accedendo al portale www.inps.it con Spid, Cie, Cns o eIdas;

entrando nella propria area personale MyInps e utilizzando il servizio Red precompilato, che riporta già molti dati noti all’Istituto.

con assistenza, rivolgendosi a un Caf o a un professionista convenzionato con l’Inps, che compilerà e trasmetterà il modello in propria vece.

In alternativa, è possibile contattare il Contact Center Inps ai numeri 803 164 (rete fissa, gratuito) o 06 164 164 (da mobile).

Chi preferisce può ancora presentare il modello in forma cartacea presso le sedi territoriali dell’ente.

Al momento dell’invio viene generata una matricola di acquisizione di 32 caratteri, utile per controllare l’avvenuta ricezione.

Come l’Inps avvisa i pensionati

L’Istituto utilizza diversi canali di comunicazione:

l’area personale MyInps (sezione “Messaggi e notifiche”);

l’app InpsMobile o l’app Io;

il cedolino della pensione, dove può apparire un avviso dedicato;

il servizio digitale “Consulente delle pensioni”, che accompagna passo passo nella verifica delle proprie prestazioni.

La scadenza da segnare in agenda è quella del 28 febbraio 2026, per la campagna Red 2025 (redditi 2024).

Superata tale scadenza, l’Inps può sospendere l’erogazione delle prestazioni e, in caso di mancata regolarizzazione, procedere alla loro revoca definitiva.

Quali bonus dipendono dal modello Red

Il modello Red è collegato a diverse prestazioni economiche, tra cui:

quattordicesima mensilità, destinata ai pensionati con redditi bassi;

maggiorazione sociale, un’integrazione mensile per chi percepisce pensioni minime;

integrazione al trattamento minimo, per garantire una pensione dignitosa;

assegni e pensioni sociali;

assegni e trattamenti di invalidità civile;

trattamenti di famiglia.

Senza la dichiarazione, questi importi vengono sospesi fino alla regolarizzazione della posizione.

Perché è importante agire per tempo

Molti pensionati si accorgono dell’obbligo solo quando l’Inps sospende il pagamento della maggiorazione o della quattordicesima.

Per evitarlo, conviene anticipare i tempi e rivolgersi subito al Caf di fiducia o accedere alla propria area MyInps.

La procedura è gratuita e richiede pochi minuti, ma assicura continuità e serenità economica.

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