«Le donne non sempre sono violate. Come la cronaca ci insegna, sono anche violente». Con queste parole, Ilaria Cavo, giornalista di razza e genovese di nascita, attualmente arruolata nella squadra di Mediaset, ha messo in chiaro il concetto fondamentale attorno al quale si è sviluppato l'incontro «Quando cade l'altra metà del cielo», che si è tenuto domenica sera all'hotel Bentley di via Corsica. «La violenza delle donne e sulle donne si accompagna a un tritacarne mediatico che fa venire dei dubbi sulla propria professione», ha detto Massimiliano Lussana, caporedattore de Il Giornale, che ha introdotto il dibattito. La parola passa poi a lei, la vera protagonista, Ilaria Cavo. Attraverso le sue parole, però, le protagoniste diventano le donne, violente e violate. Tutte quelle con cui Ilaria ha parlato, scoprendo il dolore, la rabbia, la rassegnazione. La carrellata è rapida: si passa dal caso di Cogne (che la Cavo ha approfondito nel suo "La chiamavano Bimba"), arrivando a Rosa Bazzi, moglie di Olindo Romano, passando per Erika, che a Novi Ligure aveva assassinato ferocemente madre e fratellino. Il dibattito sulle donne violente, che va di pari passo con quello dell'accanimento mediatico, offre anche lo spunto per riflettere sulla realtà, meno nota, meno televisiva, di quelle donne che in silenzio subiscono la violenza indirettamente: le madri delle vittime. Sotto i riflettori finché il caso è caldo e, improvvisamente, lasciate sole nel loro dolore, nell'incertezza di un processo che forse non arriverà mai un dunque. È il caso di Paola Onofri, la madre del piccolo Tommi, che ora vorrebbe indirizzare le sue energie nell'adozione di una bimba con tante patologie, tanti problemi, ma che, ormai, non trova più ascolto da nessuno di quei giornalisti che, per giorni, hanno insediato la sua casa. Ma ci sono tanti altri nomi silenziosi: Rosa Multari, la madre della ragazza assassinata a Sanremo da Delfino, «Una donna incredibile - dice Ilaria Cavo -, che non sa più come e dove indirizzare la sua rabbia per un assassinio che certamente poteva essere evitato». Al termine del convegno, al quale sono intervenuti anche l'avvocato Afredo Biondi e il volto di Telegenova, Franca Brignola, a Ilaria Cavo è stato consegnato a sorpresa il «Melograno d'argento», onorificenza che le dame del Fidapa, Federazione Italiana delle donne nelle Arti, Professioni e Affari, che hanno organizzato l'incontro, riservano a signore che si siano particolarmente distinte nelle arti.
«Mi è stato chiesto in questi giorni di scrivere un altro libro. Pensavo di dire di no - conclude Ilaria - . Ma parlare con voi, questa sera, mi ha fatto capire che c'è ancora molto da dire. e mi è tornata la voglia di scrivere».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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