Il dossier-immobili alla Corte dei conti

Il giorno dopo la denuncia di An sugli affitti milionari che il Comune sarà obbligato a pagare a vuoto per anni nell’ambito dell’operazione «Campidoglio 2», a far rumore è l'imbarazzato silenzio dell'amministrazione: nessun chiarimento è arrivato né dal sindaco Walter Veltroni né dall’assessore al Patrimonio Claudio Minelli. Quest’ultimo venerdì si era limitato a dire che «gli immobili possono essere rilasciati dall’amministrazione esercitando il diritto di recesso senza il pagamento di alcuna penale»: una spiegazione smentita dalle determinazioni dirigenziali, in cui si legge «che le parti concordemente rinunciano alla facoltà di disdetta del contratto alla prima scadenza novennale».
I due immobili cui si riferisce Minelli, affittati dal III Dipartimento come sedi provvisorie di uffici consiliari prima del trasferimento (previsto nel 2011) nel polo «Campidoglio 2», costituiscono la pietra dello scandalo rivelato dai consiglieri di An Marco Visconti (vicepresidente della commissione Patrimonio) e Luca Gramazio (vicepresidente della commissione Scuola). Per la prima palazzina, a largo Loria, - contratto di locazione di 9 anni più 9 (dal 2008 al 2025) - il Comune sborserà la bellezza di 198 milioni e mezzo di euro d’affitto Iva compresa, di cui 132 milioni sprecati calcolando lo spostamento degli uffici nel 2013. Per l’immobile di via delle Vergini, sede dal 2005 di alcuni gruppi consiliari e del segretariato generale, la spesa prevista è di 67 milioni e mezzo di euro lordi per il periodo 2005-2022 (sempre con la formula «9 più 9»), di cui 40 milioni e mezzo buttati per il periodo 2013-2022. «Chiediamo con forza le dimissioni di Minelli - rincarano la dose Visconti e Gramazio -. L’assessore ci spieghi se considera i contratti solo carta straccia e in base a quali leggi possono essere rescissi, come da lui sostenuto, senza pagare penali. Quelle di cui parliamo sono cifre da capogiro sulle quali deve essere fatta definitivamente chiarezza». «Perché - continuano i due - è stata inserita una clausola che obbliga al rinnovo per altri nove anni e che, oltretutto, per il locatore rappresenterebbe un’importante garanzia utilizzabile presso qualsiasi banca? Un’anomalia ancor più grave considerando che altri contratti comunali, di cui siamo in possesso, prevedono il diritto di recesso entro un anno tramite semplice raccomandata. E ancora, perché l’amministrazione ha affittato degli immobili per ben 18 anni e dopo il varo dell’operazione «Campidoglio2» - annunciata nel 2004 - sapendo bene che dopo qualche anno sarebbero rimasti inutilizzati?». Infine l’annuncio: «La settimana prossima - dicono Visconti e Gramazio - consegneremo l’intero fascicolo alla Corte dei Conti.

Nelle determinazioni dirigenziali in questione si citano allegati che però sono materialmente assenti, e che dovrebbero specificare quali sono le cifre che vengono destinate ai servizi - vigilanza, pulizia, portineria, previste dalla formula “global service” - e quali all’affitto delle palazzine». L’ennesimo capitolo oscuro di una vicenda destinata a far discutere.

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