Cronaca locale

«Dottore, mi fa male l’Asl». Il caos delle tariffe

Capita che il ticket venga applicato sullo stesso esame non una, ma più volte

Erano nati come i luoghi dove trovare la sanità, soprattutto quella rivolta all’universo femminile, in maniera gratuita e riservata. Poi, dallo scorso anno, anche nei consultori familiari è stato introdotto il ticket, e per tante famiglie sono sorti i primi problemi.
Adesso invece in alcune di queste strutture addirittura regna il caos tariffario. Per alcune prestazioni infatti si arriva a pagare più del doppio di quanto si esborsa altrove.
Succede nei consultori familiari dell’Asl Provincia di Milano 1, quella che comprende i distretti sanitari di Magenta, Abbiategrasso, Castano Primo, Garbagnate Milanese, Rho, Legnano e Corsico. Potrà sembrare incredibile, ma i dirigenti di questa Asl, contrariamente a quelli di tutte le altre della Provincia milanese, applicano sulle visite e prestazioni prezzi da via Montenapoleone. Ci siamo informati su quanto costa alla paziente sottoporsi a una prima visita ginecologica, con esecuzione di Pap Test. Risposta: 23 euro per la visita e 10 per il ticket sulla prestazione; 2,84 euro per il prelievo del campione e 10 euro per il ticket; 11,93 euro per la lettura dell’esame e altri 10 euro di ticket. Per un totale di euro 67,77. In altre parole in questa Asl la famigerata quota fissa (di 10 euro) viene applicata oltre che sulla visita, altre due volte sullo stesso esame. Tre volte in tutto, per un consulto ginecologico che normalmente si completa con il Pap Test. Nella stessa Asl Provincia Milano 1, si applicano comunque anche altre tariffe, ma sono eccezioni e riguardano i distretti di Rho e Legnano. Nei consultori di quest’ultima città il ticket di 10 euro si paga una volta soltanto su visita e Pap Test, mentre a Rho si fanno soltanto visite a 33 euro. Per gli esami citologici bisogna rivolgersi all’ospedale (pagando comunque ancora una volta il ticket). «Di queste eccezioni non ne sono a conoscenza – spiega la dottoressa Patrizia Buratti, responsabile dei servizi territoriali dell’Asl Provincia di Milano 1 -. Ci rendiamo conto che le tariffe sono alte, ma noi stiamo soltanto applicando quanto previsto dalla Finanziaria e dalle varie circolari delle Regione. Per quanto attiene ai Pap Test, siamo costretti a farli leggere dai servizi specialistici degli ospedali con i quali adesso ci stiamo convenzionando. Trattandosi di un’ulteriore prestazione, al pagamento di quest’ultima vanno aggiunti i 10 euro di ticket incassati dai nosocomi».
Evidentemente, leggi e circolari non hanno la stessa valenza sul medesimo territorio regionale, se è vero, com’è vero, che solo nell’Asl Provincia di Milano 1 si praticano prezzi da usura. Abbiamo raccolto alcuni prezzi a campione. Nell’Asl Provincia di Milano 2, al consultorio di San Donato, una visita ginecologica costa 23 euro, il Pap Test 14.91 euro, per un totale di 37,91 euro. Nell’Asl Provincia di Milano 3, nel consultorio di Cinisello Balsamo, si spende ancora meno: la visita 23 euro, il Pap Test 14.77 euro, per un totale di 37.77. Stessi prezzi vengono applicati nel consultorio di Seregno. Insomma da queste parti vige solo il tariffario; i ticket da 10 euro non vengono per nulla applicati.
Così, una donna che si fa visitare da un ginecologo della sanità pubblica, nel consultorio di Garbagnate (Asl 1) con prelievo del Pap Test, spende in tutto 67.77 euro; un’altra che si rivolge a Seregno per le stesse prestazioni ne spende 37.77.

Ben 30 euro in meno, e senza che nessuno in Regione si muova per chiedere spiegazioni di tanta esosità.

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