Dougherty partito per le ultime 18 buche con tre colpi di vantaggio è bravamente riuscito a reagire ai due bogey iniziali con 3 birdie ed a controllare poi gli attacchi dei suoi più diretti avversari tra i quali Ernie Els che si portava ad un solo colpo dal leader alla buca 15 prima di segnare un rovinoso triplo bogey alla 16. Anche l’attacco di Rose sfumava, complice un bogey alla 17 lasciando a Dougherty un successo al quale in questa stagione era già andato molto vicino in un paio di occasioni. Al terzo posto un sorprendente Rory McIlroy, diciottenne irlandese passato solo da qualche settimana al professionismo e che con il terzo gradino del podio si è assicurato la carta per giocare l’anno prossimo sul Tour europeo senza passare dalla trafila delle qualificazioni. Il Dunhill Links si è come al solito disputato sui tre percorsi di Carnoustie, Kingsbarns e St. Andrews con i primi sessanta giocatori che dopo le 54 buche giocate a rotazione sono tornati sull’Old Course per il giro finale. Degli italiani solo Alessandro Tadini è riuscito a passare il taglio terminando 45°, mentre sono rimasti fuori Molinari e Canonica.
Sull’Alps Tour - circuito del terzo livello - il ventiduenne fiorentino Lorenzo Gagli ha colto il suo secondo successo in meno di un mese nell’Open La Margherita, disputatosi sull’omonimo percorso di Carmagnola in provincia di Torino. Questa prova italiana dell’Alps ha fatto registrare un’ottima prestazione di insieme dei giocatori azzurri che hanno occupato ben sei delle prime dieci posizioni.
Alle spalle di Gagli - distaccato di tre colpi - è giunto Gregory Molteni che ha preceduto il francese Julien Grillon. Al quarto posto Michele Reale ed un altro transalpino Charles Dubois. Al sesto posto Marco Grilletti e Nicolò Gaggero ed al nono Marco Bernardini. Negli Stati Uniti lo svedese Jesper Parnevik dopo aver dominato per tre giri nel Texas Open (era partito con un giro record in 61 colpi) si è visto raggiungere sulle ultime 18 buche dallo statunitense - e texano - Justin Leonard che lo ha costretto allo spareggio nel quale poi ha avuto la meglio alla terza buca supplementare. Per Leonard oltre alla prima moneta di 800mila dollari anche la soddisfazione d’aver eguagliato il record delle tre vittorie nel Texas Open detenuto dal grande Arnold Palmer. Per Jesper la delusione per il mancato ritorno al successo dopo alcune stagioni non molto brillanti, mitigata però dalla nota positiva che grazie alla piazza d’onore - e ai 486mila dollari vinti - è risalito dal 138° al 94° posto della money-list garantendosi in tal modo la permanenza sul Tour americano per la prossima stagione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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