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Dove le antiche pietre si riflettono nell'acciaio Una fusione di cultura

La torre Magna, il tempio di Diana, l'anfiteatro, l'acquedotto e, a fianco, le opere moderne di grandi architetti

Dora Ravanelli

Un bisbiglìo, un sussurro, un colloquio costante tra passato e presente. E' il nobile «punzone» che contraddistingue Nimes, nel sud-ovest della Francia, 130.000 ab., fondata dai Celti, fatta grande dai Romani, che a solo 20 km lasciarono il loro capolavoro ingegneristico, il ponte-acquedotto Pont du Gard. Ma Roma vive ovunque qui, tanto da non aver mai smesso un dialogo con la città, mutante al cambiare dei tempi, sempre attuale. Così, l'anfiteatro Arènes, fine del I sec., 120 arcate, teatro di gladiatori e fiere, poi cinta muraria di un villaggio interno, si erge solenne, ombelico della quotidianità «nîmoise». Dal 2 giugno Arènes ha un dirimpettaio di tutto rispetto: il Musée de la Romanité, oltre 3.500 mq, 5.000 opere esposte per 22 secoli di storia, un giardino archeologico, 6.708 lame di vetro sulla facciata, che rimandano alle tessere di un mosaico, arch. Elizabeth e C. Portzamparc (www.museeromanite.fr). Primi attori: una Domus e due mosaici di pregio. Comprimario (ma nell'arte della cucina), il pluripremiato Franck Putelat col suo ristorante al 2° piano. La «Roma francese» fa duettare anche la Maison Carré - intatto tempio a colonne del I sec. avvolto da portici - con il Carré d'Art J. Bousquet, il museo d'arte contemporanea, opera in acciaio e vetro di Norman Foster, collocato di fronte (dal 18.10 al 24.2.19 in mostra opere «politiche» di Picasso). All'ultimo piano un bar-ristorante panoramico.

A due passi, la pl. d'Assas - statue, colonne e acqua - rimanda alla fonte Nemausus, il dio romano della sorgente, da cui il nome Nimes. Philippe Starck realizza in marmo nero una pensilina con il simbolo della città, coccodrillo e palma, che ricorda la vittoria dei romani sull'Egitto di Cleopatra. Avenue Jaurès - ancora acqua al centro - porta ai Jardins de la Fontaine, 15 ettari in pendenza costruiti nel 17° sec. per volere di Luigi XV: mescolano il blu di fontane con statue monumentali al verde della vegetazione; nella parte alta, la Tour Magne, la più prestigiosa torre della cinta romana, e il romanissimo bacino idrico. In zona, il Cabinet de Curiosités (8, rue Racine), paralumi in tessuto dipinto, soprammobili «animalier», mobiletti particolari. Al n. 4, ecco, dal 1989, il ristorante di pesce L'Ancien Théatre; al 17 di r. Chassaintes, V. Croizard, pochi tavoli chic e cucina con prodotti locali trattati in modo inusuale.

Il quartiere Ecusson, cuore della città, è dominato dalla pietra di palazzi del 16°-18° sec. Le facciate sono ornate di colonne, capitelli, doccioni, animali mostruosi, spesso troppo antichi rispetto alla data di edificazione dei palazzi stessi; dunque sono stati presi da opere antecedenti e «applicati». Succede in r. Marchands: al n. 17 fregi a testa di toro, al n. 15 casa gotica con cani «appesi». Al n. 10 L'Huilerie, specialità, anche sfuse (servirsi di paletta!): spezie, legumi, caramelle, gelatine E poi l'extravergine da olive locali Picholine. Dal 1919 la torrefazione Nadal (r. St.-Castor 7) offre 15 tipi di miscele. Una accanto all'altra, la Cattedrale, pl. du Chapitre con fontana a gradinate e pl. aux Herbes con il Musée du Vieux Nimes. Esposti oggetti di un tempo come incubatrici per i bachi da seta e scarpe con ramponi per sbucciare le castagne. Ma soprattutto tessuti: qui è nato il disegno a «goccia» tipico del cashmere, e anche la sargia per vele e teloni, antenata del denim, sinonimo di jeans, celebrati con una mostra fino al 5.X.

In r. Madeleine 13, Villaret sforna dal 1775 i croquant, biscotti da inzuppare. In r. Horloge 9 la Maison de la Brandade produce dal 1851 la specialità omonima: merluzzo mescolato a latte, olio d'oliva e ridotto in purea. A Les Halles, mercato coperto, altre 2 leccornie: rouille de seiches, seppie, patate, uova, olio, e gardianne de toureau, brasato di toro, da gustare anche al ristorante Aux Plaisirs des Halles (tel. +33.4.66360102). Di tradizione pure Le Vintage (tel. +33.4.66210445). Si dorme all'Appart'City Nimes Arènes, un palazzo neoclassico (www.appartcity.com, da 90 euro), o in un angolo magico, Jardins Secrets, dimora del 700 nascosta in un giardino rubato a una tela impressionista, atmosfera carica d'arte e di storia, 14 camere (www.jardinssecrets.net, da 250 euro).

Informazioni: www.nimes-tourisme.com; www.france.fr; www.

airfrance.com

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