Dpef, botta e risposta tra Forza Italia e l’assessore Causi

«A margine della riunione della commissione bilancio di presentazione dell’assestamento del bilancio da parte dell’assessore Marco Causi rileviamo che, di fatto, l’assessore rimpiange il governo Berlusconi. Causi ha infatti denunciato che il nuovo governo nel documento di programmazione economica e finanziaria fa un forte passo indietro rispetto al passato e si rimpiange l’opera del ministro Siniscalco e addirittura si ipotizza il rischio che molti comuni possano “morire”. Si aggiunge peraltro che la finanziaria di Berlusconi del 2005 è l’unica che ha portato qualche cosa per i Comuni». È quanto affermano in una nota congiunta i consiglieri comunali Michele Baldi e Davide Bordoni, componenti della commissione Bilancio. «Cade così - aggiungono i due esponenti di Forza Italia - la propaganda veltroniana che per anni ci ha martellato giustificando disservizi per tutta la città e mancati investimenti con responsabilità di un governo di centrodestra che penalizzava Roma e tutte le amministrazioni comunali. Oggi questa menzogna viene smentita dagli stessi assessori di sinistra ma solo in riunioni chiuse e tecniche». «Ci aspettiamo - aggiungono - per onestà intellettuale e di fronte a questa evidenza che il sindaco metta in campo la sua potente macchina mediatica per attaccare il governo Prodi. Faremo di tutto come Forza Italia in aula e nella città per fare emergere questi aspetti».
Pronta la replica dell’assessore Marco Causi: «Il modo in cui gli onorevoli Baldi e Bordoni hanno riportato alcune delle parole che ho usato nell’esposizione del rendiconto del Comune di Roma in Commissione bilancio è strumentale. Ho usato le stesse parole che i sindaci dell’Anci hanno usato nei giorni passati in Parlamento e in Conferenza unificata nel giudizio che abbiamo espresso sul Dpef del governo Prodi: grande preoccupazione per l’evoluzione dei bilanci comunali nel 2006, a causa del mantenimento di tutti i vincoli imposti nell’ultima legge finanziaria del governo Berlusconi - prosegue Causi -. Abbiamo infine espresso disappunto perché nel Dpef di quest’anno, diversamente da quello firmato dal ministro Siniscalco, i dati sulla spesa degli enti locali vengono rappresentati in modo aggregato, senza distinguere i Comuni dalle Province, dalle Regioni e dalla Sanità.

Questa rappresentazione nasconde il fatto che i Comuni nel 2005 hanno ridotto la loro spesa complessiva dell’1 per cento, contro aumenti di spesa emersi in tutti gli altri comparti della pubblica amministrazione, compreso lo Stato centrale».

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