Storie di dissesti familiari che deflagrano in omicidi fisici o psichici. Storie di sempre, che sembrano riproporre archetipi attinti dalla tragedia classica, e storie di oggi, ineluttabilmente evocatrici della cronaca quotidiana più drammatica. È questo il filo rosso che cuce insieme i dieci brevi testi della silloge «Io ti uccido», in programma al teatro Sala Uno da questa sera a domenica 27 in due trance distinte (Uccidere i genitori e Uccidere figli e fratelli) di cui si sono fatti carico, in veste di registi, Reza Keradman e Andrea Baracco e una rosa di affiatati interpreti composta da, tra gli altri, Monica Samassa, Maurizio Lucà, Daniele Amendola, Arianna Gaudio.
Gli autori - e ci piace citarli tutti: Irene Canale, Carla Giulia Canalini, Emauela Damasco, Pietro Dattola, Alessandro Fea, Serenella Martufi, Chiara Santaniello e Franca Zucca - provengono da esperienze diverse ma in comune hanno la frequentazione di un laboratorio di drammaturgia coordinato dal critico Rodolfo di Giammarco, «Officina teatrale/cantiere di scrittura e collaudo», in seno al quale il tema della violenza in famiglia ha rappresentato per quattro mesi un contenitore di pensiero e sapienza teatrali intorno al quale costruire un proprio percorso creativo.
Spettacoli alle ore 20.30 e alle 22. Info: 06.7009329.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.