A cavallo dellimpresa della vita senza paura. Pur dolce e semplice, pur nei suoi altrettanto semplici 21 anni, Lucrezia Camporeggi ha imparato una regola dallamata equitazione: vince chi salta. E lei ha saltato il corso delle cose, che a questa età la vorrebbero una normale studentessa, ha saltato lostacolo di una crisi paralizzante iniziando da sola unattività nel settore della moda, ha saltato la competizione generazionale, chiamando la sua linea di accessori in pelle, cappellini, cinture, borse, «Primagosto», data in cui mamma e papà si sono incontrati. Qual è stato il commento dei suoi coetanei quando ha deciso di lasciare gli studi per essere unimprenditrice «bambina»? «Subito hanno tentato di dissuadermi, consigliandomi di continuare lUniversità. Ma ora mi apprezzano soprattutto perché mi sono data da fare in un campo legato solamente alle mie passioni, cavallo e fashion, senza avere nessuno alle spalle che mi potesse aprire una strada». Lultima sua creazione si chiama «Fann», nome che in arabo significa «borsa». E un bauletto bianco con destrieri colorati ed è dedicato a una civiltà che attorno al cavallo ha creato molta ragione di bellezza. «Credo che non esista nulla di più affascinante al mondo delle scuderie che ho visto in Arabia. Tra poco partirò per il Dubai per partecipare ad una fiera e cercare una nuova ispirazione». Anche se la linea a cui Lucrezia Cortellesi si riferisce è quella elegante e pulita del dressage, sua disciplina preferita.
Nata a Livorno nel 1990 da una famiglia che vende cavalli, da bambina trotterellava su un pony e ora a Cassano dAdda, dove vive, ha Florentin, un tedesco da dressage. «E la mia vita - racconta -. Pensando a lui creo i miei cappelli e le mie borsette». Le disegna in Lombardia e le fa realizzare in Toscana. Ama i colori: i secchielli sono rossi e blu. Su ogni cosa campeggia il simbolo più caro alla sua età, quello che i ragazzi disegnano ancora sui diari o sui muri, che invece lei fa pendere dal manico di una bag o fa istoriare sulla fibbia di una cinta: il cuore. Per ora gli accessori sono venduti nei negozi dequitazione, perché insieme alle vezzosità femminili, Lucrezia si inventa anche collari per cagnolini e articoli in pelle che servono a bardare puledri. «Sono nata in mezzo a loro e da loro ricevo una spinta per andare avanti. Magari un giorno, chissà, vedrò le mie creazioni in qualche negozio. Qui a Cassano dAdda un punto vendita me le ha già chieste».
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