Droga e degrado: un piano per «salvare» San Lorenzo

Droga e degrado: un piano per «salvare» San Lorenzo

Chi fa da sé fa per tre. Ecco così che polizia di Stato, III municipio, associazioni no profit, scuole e persino operatori del Sert, insieme con gli ex tossicodipendenti di Villa Maraini, si rimboccano le maniche e da oggi sono in strada per aiutare i giovani di San Lorenzo a non cadere nella trappola delle dipendenze: da alcol, droga, videogiochi e gioco d’azzardo. Succede nella zona «franca» tra via degli Equi, dei Volsci e dei Sabelli, attorno a largo degli Osci e a piazza dell’Immacolata. Il quadrilatero di strade, insomma, che a ridosso della Tiburtina accoglie 6000 residenti di giorno, ma che arriva a contenerne fino a 150mila nel week-end e durante la stagione «calda», da maggio a settembre. Soprattutto nelle ore notturne. Dall’emergenza si passa direttamente alla prevenzione. Per convincere adolescenti tra gli 11 e i 14 anni, ma anche ragazzi più grandi, la maggior parte studenti, tra i 15 e i 25, a non precipitare nel «tunnel», parte dunque «Progetto giovani»; costo 29mila euro, di cui 7mila sborsati dal parlamentino di via Goito. Supervisore il garante regionale per i diritti dei detenuti, Angiolo Marroni («per una volta cerchiamo di arrivare prima del carcere»), braccia operative i docenti della scuola media statale di via Tiburtina («le mamme si lamentano perché ormai hanno paura persino a lasciare scendere in strada i figli per comprare un giornaletto, tanto è il degrado»), i delegati di Laziodisu (la società dei servizi universitari), i volontari di Villa Maraini, gli operatori del Sert di via dei Frentani, quelli della cooperativa sociale Parsec che nel quartiere storico degli universitari è già attiva da tempo.
Da novembre a oggi sono ben 47 gli arresti per droga messi a segno dagli agenti del commissariato locale. Centoventi poliziotti sulla carta secondo la pianta organica, appena una settantina effettivamente disponibili molti dei quali, però, «dirottati» di volta in volta a presidiare punti «sensibili» indicati dalla questura. «Stiamo lavorando molto - spiega il dirigente Lorenzo Suraci - in collaborazione con residenti e rappresentanti del territorio per creare un pronto intervento ad hoc, funzionale alle esigenze del quartiere. Un quartiere molto particolare, in cui si concentrano realtà molto diverse fra loro. Con parecchi sforzi, ma con ottimi risultati, abbiamo messo su tre turni di poliziotto di zona. Pedina fondamentale anche per il Progetto giovani». Nel 2005 esplode il «caso San Lorenzo». Pattuglie dei vigili urbani vengono prese a sassate durante dei controlli, persino qualche agente di polizia finisce contuso al pronto soccorso nel tentativo di sedare risse tra punkabbestia o ubriachi di turno. Il comitato «Abitanti di San Lorenzo» comincia con Legambiente la battaglia per il «ripristino della legalità» a suon di esposti alla Procura.

Le «mamme di San Lorenzo» tappezzano il quartiere di manifesti: «Perché la piazza diventi un luogo di tutti! Perché si smetta di urlare, bere, suonare tamburi a tutto volume ogni notte; perché al mattino non si debba trovare un tappeto di bottiglie, immondizia e sangue, facciamo qualcosa!». Nel quartiere dei boys e dell’antagonismo di Action & Co. l’allarme più che mai attuale rimbalza: «Non esiste solo l’emergenza Campo de’ Fiori». alemarani@tiscali.it

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