«Droga: servizi in vacanza, una cosa folle»

«È l’effetto festa che pesa sulle numerose morti per droga di questi ultimi giorni: è un classico. È capitato anche negli anni scorsi. Chi sta male in questo periodo di festa sta peggio». A commentare i cinque decessi negli ultimi tre giorni a Roma è il presidente della Croce Rossa Italiana, Massimo Barra, responsabile fra l’altro di Villa Maraini che solo nel giorno di Capodanno è entrata in contatto con circa 300 tossicodipendenti. Se questa situazione è la conseguenza di una serie di «concause», Barra denuncia in particolare l’allentamento del funzionamento dei servizi che «vanno in vacanza». Ma non solo. A dimostrazione del fatto che gli interventi contro la droga non hanno interesse per i politici, Barra segnala che, ad esempio, a Roma, gli operatori del privato sociale «non hanno preso lo stipendio a dicembre. Gli interventi non sono strutturali ma vivono solo per proroghe. I tossicodipendenti e chi si occupa di loro sono gli ultimi nell’agenda dei politici. Questo vale per ogni tipo di maggioranza, che sia di destra che di sinistra. È una situazione ormai strutturale». Il presidente della Cri sottolinea che durante le feste chi è dipendente dalle droghe vive un particolare stato di solitudine, i parenti se ne vanno, l’abituale spacciatore parte.

Questa assenza costringe il tossicodipendente ad assumere droga di un tipo diverso da quella tollerata di consueto. Ma, soprattutto, «si allenta la risposta terapeutica, gli operatori vanno in vacanza. I Sert fanno orari d’ufficio. L’unica struttura aperta a Roma è Villa Maraini».

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