P ensaci, Giacomino Del Piero. Pensaci, Del Piero. È bene che Alex ripensi alla sua carriera juventina e alla sua volontà decisa di non cambiare mestiere e ruolo. È capitato a gente del carisma e del valore di Sandro Mazzola, di Giampiero Boniperti per riferirsi alla sua Juventus, può accadere anche a lui che ha un passato trasparente di attaccante. Nella Juve, oltre che nella Nazionale, Del Piero ha un potenziale futuro da trequartista, suggeritore dietro le punte. Ieri sera a Ginevra, dopo Amsterdam, ne ha fornito una riprova eccellente. La cronaca riferisce di un lancio calibratissimo e ispirato a favore di Iaquinta in area di rigore, per tacere di altri spunti, qualche giocata di genio. Se Del Piero accettasse, anche nella Juve oltre che in azzurro, di cambiare ruolo e mestiere, diventerebbe non solo il terzo della graduatoria degli attaccanti a disposizione di Capello, dietro Trezeguet e Ibrahimovic che restano i numeri uno, ma potrebbe concorrere al posto di Nedved, per esempio. Insomma raddoppierebbe in un colpo solo le possibilità di impiego.
Linvito a meditare vale anche per Lippi, da ieri sera. È dimostrato che la Nazionale col tridente ha un suo fascino, oltre che una sua forza calcistica, un modo di imporre gioco e di preparare il gol che fa la differenza rispetto ai rivali.
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