Ducati 1098 fiore all’occhiello dell’Italia che corre

da Kyalami (Sudafrica)

La Ducati 1098 ha già intascato la prima vittoria al Salone di Milano 2006 dove è stata eletta «Moto più bella e più desiderabile del Salone». Associa all’eleganza stilistica una qualità ingegneristica ineguagliata, assommando in sé tre virtù motociclistiche assolute: peso contenuto (173 kg), potenza di (160 cv), picco di coppia (12,5 kgm). Il tutto imbrigliato in un telaio superbamente bilanciato ed equipaggiato di una componentistica di altissima qualità. Il direttore generale Claudio Domenicali e i suoi tecnici hanno attinto a piene mani dall’esperienza delle gare con la Desmosedici di Loris Capirossi per far compiere al loro bicilindrico un salto prestazionale che va ben oltre i 99 cc di cubatura in più. Dai 140 cv della 999 si è passati, infatti, a 160. La Ducati 1098 è proposta in due versioni dotate dello stesso propulsore da 160 cv: 1098 Base a 17mila euro e 1098 S a 21mila.
Questa 1098 S giustifica il proprio maggior prezzo con l’adozione di un treno sospensioni della svedese Öhlins (veramente «da corsa»), in luogo delle ottime Marzocchi, di ruote Brembo forgiate, in luogo delle stesse Brembo fuse, e di alcuni componenti di carrozzeria in fibra di carbonio. Il tutto per un’ulteriore riduzione di 2 kg del peso totale. Il resto è totalmente comune ad ambedue i modelli, dal nuovo telaio a traliccio in tubi di acciaio di diametro maggiorato e con il nuovo, magnifico forcellone posteriore monobraccio in alluminio, e soprattutto l’impianto frenante Brembo-Corsa con dischi da 330 mm e pinze «Monoblock» a 4 pistoni.
Abbiamo provato la nuova Ducati 1098, e la 1098 S, sulla pista di Kyalami. Già montando in sella si avvertono l’estrema compattezza e leggerezza della nuova Superbike italiana: sembra di essere su una 250. Il motore è un mostro di coppia, elasticità, fluidità di erogazione e potenza. Risponde con progressione rotonda e perfettamente liscia già da 2.500 giri, diventa decisamente poderoso dai 4.500 e poi allunga come una furia dai 7mila ai 10.500 (limitatore a 10.700). Ha tutto per essere il motore motociclistico perfetto.

Il telaio riesce a tenerlo a bada con molta competenza, e con il fondamentale ausilio dei nuovi radiali Pirelli Dragon Evo Supercorsa Pro, lo pneumatico stradale più vicino a uno da competizione per precisione, stabilità e tenuta alle pieghe estreme.
La velocità massima supera i 300 orari e l’accelerazione è da togliere il fiato.

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