L'onestà intellettuale oggi è rivoluzionaria

Ormai il gioco è chiaro: rovesciare i ruoli, fare delle vittime carnefici e dei carnefici vittime

L'onestà intellettuale oggi è rivoluzionaria

Sono Salvo Di Noto, ho 22 anni e mando a voi questa mia riflessione che sottopongo al Direttore Feltri. Ho visto il suo intervento sulla Flotilla e mi domando: ma davvero c'è ancora qualcuno che crede alla favola dell'innocenza assoluta, quando i fatti sono chiari? Davvero si può continuare a fare retorica senza guardare la sostanza delle cose? E soprattutto: chi, oltre a Lei, ha il coraggio di dire che la realtà è diversa da quella che i «bulletti sulla Flotilla» ci impongono?
Non è forse vero che dietro ogni grande indignazione di massa c'è sempre un tornaconto politico, una menzogna ben confezionata?
A me, sia chiaro, del colore politico non frega nulla: potevano andarci persone che si dichiaravano di destra così come di sinistra, e la questione non sarebbe cambiata di una virgola. La verità resta la verità, senza bandiere e senza etichette.
Grazie Direttore, per la voce libera e netta che ancora una volta ha fatto emergere.

Salvo Di Noto

Caro Salvo,
ti ringrazio per la tua lettera e per la schiettezza che oggi, credimi, è merce rara. Tu hai colto il punto: siamo di fronte a una colossale mistificazione, una riscrittura della realtà che ha dell'incredibile. Ormai il gioco è chiaro: rovesciare i ruoli, fare delle vittime carnefici e dei carnefici vittime. Un copione che non nasce oggi, ma che ha trovato nell'odio contro Israele un terreno fertile, sfruttando l'ignoranza, la superficialità e il buonismo peloso di troppa gente. Ripetiamolo con chiarezza, ancora una volta, non sarà mai abbastanza: il 7 ottobre Israele ha subito il più sanguinario attacco terroristico della sua storia recente. Non un incidente di frontiera, non un equivoco militare, bensì un massacro deliberato di civili, di bambini, di donne, con stupri, decapitazioni, torture e rapimenti. Questo non lo dico io: lo dicono le immagini, i rapporti, le testimonianze. Eppure, incredibilmente, una parte consistente dell'opinione pubblica finge che nulla sia accaduto, o peggio, minimizza, anzi, addirittura nega. Non solo: Hamas viene persino rappresentato come vittima, quasi un eroe romantico della resistenza. Una menzogna indecente. Oggi Israele continua a chiedere la consegna degli ostaggi, uomini e donne sequestrati e rinchiusi da quasi due anni nei tunnel di Gaza. Hamas si rifiuta. Punto. Questa è la realtà: non ci sono sfumature, non ci sono ma, non ci sono giustificazioni. Eppure, paradossalmente, chi osa ribadire l'ovvio cioè che tenere in ostaggio civili innocenti è un crimine contro l'umanità viene fischiato nelle piazze, insultato sui social, additato come guerrafondaio. Qualcuno insinua che chiedere ad Hamas di consegnare gli ostaggi sia addirittura illegittimo, una forma di violenza.

È la stessa dinamica della Flotilla: coloro che sono a bordo si presentano come umanitari, ma portano sulle spalle la propaganda di Hamas. Chiunque abbia un minimo di onestà intellettuale sa che siamo davanti a una provocazione politica, non a un atto caritatevole. Sono missioni costruite per seminare odio e per alimentare l'illusione che Israele sia il mostro e Hamas il Davide che combatte contro Golia. Una narrazione ribaltata, che offende la verità e che calpesta il buonsenso, facendo il gioco dei terroristi islamici.

La verità, caro Salvo, è che Israele non ha scelto questa guerra: ci è stato trascinato. Nessuno Stato al mondo accetterebbe di vivere sotto la minaccia costante di razzi e attentati, né tollererebbe che centinaia di suoi cittadini fossero presi in ostaggio da un'organizzazione terroristica. Noi lo avremmo accettato? Israele si difende, e fa bene a difendersi. Lo fa per se stesso e, che piaccia o no, lo fa anche per l'Occidente intero, che Hamas e i suoi simili vorrebbero distruggere.

Non ci vuole coraggio a dire queste cose. Ci vuole semplicemente onestà.

Ma in questa epoca oscura l'onestà intellettuale è diventata rivoluzionaria, perché il mainstream preferisce raccontare favole buoniste che tranquillizzino le coscienze. Io non ci sto. E non ci stai neppure tu, a quanto leggo. Per questo ti dico: non lasciamoci intimidire da chi fischia e urla. La realtà resta più forte di qualsiasi bugia.

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