Due elicotteri americani abbattuti in Irak

A Kufa un attentatore suicida provoca 10 morti con un minibus

da Bagdad

Ancora una giornata di sangue in Irak. Il bilancio ufficiale dell’attentato suicida a Kufa (110 km a sud di Bagdad) è di 12 uccisi - otto dei quali pellegrini iraniani - e di 39 feriti. Ma la cronaca dell’ennesima giornata di violenza riferisce anche dell’abbattimento di due elicotteri da combattimento Usa a Moqdadiya (120 km a nord-est della capitale), reso noto dalla Tv irachena Al-Sharqiya.
L’abbattimento dei due «Apache» non è stato confermato né smentito dai comandi militari Usa, ma la Tv satellitare araba Al-Arabiya ha dal canto suo trasmesso le immagini di un video con sovrimpresso il logo dell’Esercito dei Mujaheddin, uno dei tanti gruppi armati d’insorti sunniti, e in cui si vede un razzo terra-aria centrare un elicottero.
L’attentato suicida di Kufa è stato opera di un kamikaze che, alla guida del suo minibus-bomba modello Kia, ha seguito ieri mattina due pullman con a bordo i pellegrini iraniani che dall’albergo Al-Kassim, nel centro di Najaf, la città santa sciita 10 km più a sud, hanno raggiunto il santuario di Maitham al-Tammar, uno dei compagni dell’imam Ali.

Giunti a destinazione, l’attentatore suicida è quindi riuscito a infilarsi tra i due pullman e si è fatto saltare in aria mentre i pellegrini scendevano dagli automezzi, provocando quattro morti e 17 feriti anche tra i venditori ambulanti iracheni che stazionano presso il santuario, a fianco del quale sorge la moschea in cui il leader radicale sciita Sadr è solito fare la sua comparsa durante le preghiere del venerdì.

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