Due pesi e due misure per le liste civiche

Ieri è stata la giornata delle liste civiche. Di quelle che ci sono e di quelle che stentano a nascere. Partiamo dal battesimo celebrato ieri al Flaminio, nel quartier generale del candidato del centro-destra. Qui, davanti a fotografi, sostenitori della prima ora e cronisti, Renata Polverini ha presentato il logo della sua lista civica. Un cerchio di colore rosso con la scritta bianca «Renata Polverini» e sotto una fascia con tre colori che richiamano quelli della bandiera italiana. Questo il logo. Questo il simbolo di una campagna elettorale che si pone come obiettivo principale di riconquistare la Regione, dopo cinque anni di gestione Marrazzo. «Con questa lista - ha spiegato la stessa Polverini rivolgendosi ai presenti - voglio rappresentare il meglio della società della nostra regione. Voglio portare sulla scena nuove generazioni in cui non contano le vecchie appartenenze tra destra e sinistra ma il merito, la passione e la professionalità». Per l’occasione, il segretario nazionale dell’Ugl, ha sfoggiato un look decisamente giovanilistico. Lasciando per un attimo (uno soltanto) l’ormai celebre giacca rossa dietro le quinte. La Polverini, insieme con un nutrito gruppo di giovani volontari del suo comitato elettorale, ha esibito una maglietta bianca con la scritta «Con te». Si tratta dello slogan scelto per la campagna elettorale. È ovvio che quel colore rosso nel logo si è notato. E la stessa Polverini ha dovuto giustificare la scelta: «È un colore deciso che mi piace e nel quale mi riconosco. Un colore che penso non possa più essere attribuito a una parte politica».
Dal Flaminio a Trastevere. Mentre fervono i preparativi per rendere agibili i locali del Comitato elettorale della Bonino che sarà inaugurato lunedì, scoppia la polemica sulla lista civica. Ancora nulla di fatto nel centro-sinistra per quanto riguarda la «squadra» di personalità indipendenti che dovrebbe dare un supporto di immagine alla campagna del candidato presidente. Dietro i ritardi alcuni vi leggono dei chiari segnali politici. Tra questi anche Roberto Alagna, Giuseppe Celli e Peppe Mariani, coordinatori della Lista Civica regionale. «Sembra di capire - recita una nota che i tre hanno mandato alle agenzie di stampa - che Emma Bonino, probabilmente mal consigliata dai suoi compagni di partito, esclusivamente preoccupati del risultato elettorale dei Radicali, non sia convinta di consentire la nascita di una lista civica collegata al candidato presidente». «Nessuno capirebbe - conclude la nota -, all’interno del nostro mondo, perché a un pezzo importante della società civile che intende impegnarsi sia negato, per calcoli egoistici che purtroppo ricordano paradossalmente gli atteggiamenti della peggiore partitocrazia, il collegamento diretto con il candidato presidente. Come è noto, siamo in grado di mettere in campo un decisivo valore aggiunto per la coalizione così come accadde alle precedenti regionali ma, sia chiaro, non siamo disponibili a tollerare ulteriormente metodi e logiche di apparato».


Sempre a proposito di liste, la Lega fa sapere che può rinunciare a presentare la propria nel Lazio per non «penalizzare» il candidato di centro-destra che i sondaggi danno in leggero svantaggio rispetto all’avversario. «Una nostra corsa solitaria - spiegano alla Lega - avvantaggerebbe la Bonino, distante anni luce dalla nostra impostazione culturale e politica».

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