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Due violenze in tre giorni L’incubo del serial stupratore

Latenza (Taranto) Lui minacciato con una pistola, legato con una corda e chiuso nel portabagagli dell’auto, lei violentata. È accaduto alla periferia di Laterza, una quarantina di chilometri da Taranto, poco distante da Palagiano, il luogo di un’altra aggressione avvenuta sabato scorso: anche allora il ragazzo fu immobilizzato e la fidanzata fu stuprata. E così adesso, in questo angolo di Puglia, sembra ormai certo che dietro quelle notti di terrore ci sia la stessa persona, che probabilmente conosce bene la zona e ha agito seguendo lo stesso feroce copione pianificato nei dettagli. «I due casi sono sicuramente collegati, la dinamica è la stessa», dice senza mezzi termini il comandante regionale pugliese dei carabinieri, generale Aldo Visone. Il quale aggiunge: «Sono episodi molto gravi, va data una risposta in tempi rapidi». Le indagini vanno avanti a ritmo serrato. I militari verificano le analogie, studiano con attenzione le testimonianze raccolte e non tralasciano alcun particolare. E dal mosaico investigativo è emersa una prima descrizione: il violentatore seriale potrebbe essere un uomo di bassa statura, circa 40 anni, italiano, con accento barese.
L’ultimo caso che ha fatto sprofondare nel terrore la provincia di Taranto si è verificato nella tarda serata di mercoledì, poco dopo la mezzanotte. È stata una vera e propria trappola. Una coppia di fidanzatini, lui 18 anni e lei 16, si stavano dirigendo in una zona appartata a bordo di una Lancia K, quando hanno trovato la strada sbarrata: erano giunti nei pressi di una pineta alla periferia del paese, sull’asfalto erano stati sistemati diversi grossi sassi che impedivano il passaggio della macchina. Il ragazzo ha tentato di fare retromarcia ma all’improvviso è sbucato l’aggressore, un uomo con il volto coperto da passamontagna e armato di pistola che è entrato nella vettura dallo sportello posteriore, ha minacciato il diciottenne e gli ha legato i polsi; poi ha violentato la minorenne, si è impossessato del denaro che i ragazzi avevano nei portafogli, circa settanta euro, ed è fuggito con la loro auto. I due fidanzati, sotto choc, hanno raggiunto la caserma dei carabinieri di Laterza, dove hanno raccontato quello che era accaduto. È scattato l’allarme, sono cominciate le ricerche che fino ad ora però non hanno dato esito.
Nello stesso tempo gli investigatori hanno avviato indagini e con il passare delle ore affiorano le analogie con l’altro caso verificatosi a Palagiano e prende sempre maggiore consistenza il sospetto che l’aggressore sia lo stesso. Quella notte è stata aggredita un’altra coppietta, un ragazzo di 19 anni e la fidanzata di 16. Erano fermi in auto in una strada alla periferia del paese, una zona buia e poco frequentata. Il bandito, a volto coperto e armato di pistola, ha costretto il 19enne a farlo salire in macchina puntando l’arma alla tempia della ragazza; successivamente gli ha intimato di dirigersi in una strada di campagna, dove ha fatto bloccare la vettura: poi li ha rapinati, ha legato il ragazzo con una corda e ha violentato la sedicenne fuggendo a piedi. Sull’episodio indagano anche i carabinieri del Ris, che hanno rilevato tracce biologiche e impronte digitali; inoltre, sono state avviate verifiche su frammenti di tessuto trovati sotto le unghie della ragazzina, che avrebbe cercato di difendersi graffiando l’aggressore.
Nel frattempo, mentre proseguono le indagini, è caccia all’uomo: sono stati istituiti posti di blocco, vengono controllate anche le zone più isolate.

Le aggressioni si sono verificate in un raggio di una trentina di chilometri, ma le ricerche sono state estese in tutta la Puglia.

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