Sulla scia dellinvestitura dal basso arrivata venerdì sera al teatro Capranica durante la presentazione dellassociazione augelliana «Progetto popolare», Gianni Alemanno si è avvicinato a grandi passi verso lincoronazione vera, ufficiale, definitiva a candidato sindaco di Roma del Pdl. Fino a 24 ore fa era formalmente in pista anche il deputato Maurizio Gasparri.
Ma la giornata di ieri ha fatto registrare una risolutiva impennata delle quotazioni di Alemanno, al quale nel pomeriggio alle 17 circa andrà la nomination di anti-Francesco Rutelli. Sfumata definitivamente anche lipotesi-Giorgia Meloni, logorata dalle infinite trattative degli ultimi giorni e - sembra - sacrificata sullaltare di sondaggi commissionati su Roma che le attesterebbero un indice di gradimento inferiore rispetto alle opzioni Alemanno.
Alemanno e Gasparri corrispondono entrambi a quellidentikit di «uomo con tanto cuore, grande esperienza politica e profonda conoscenza di Roma» tracciato sabato dal leader del Pdl Silvio Berlusconi. Ed erano opzioni entrambe gradite dal Cavaliere. Gasparri, però aveva posto la condizione di un centrodestra unito: eventualità resa vana dalla cavalcata solitaria di Francesco Storace per «La Destra».
Alemanno, invece, al suo attivo può vantare gli ultimi due anni passati sul territorio da «federale» romano di An e capo dellopposizione in Campidoglio, oltre a una macchina elettorale già rodata nella battaglia persa contro Walter Veltroni nella primavera del 2006. Un elemento non secondario, questultimo, considerando che al primo turno del 13 aprile mancano appena 48 giorni.
Il filo del discorso, quindi, riprendere lì dove si interruppe in quellamara notte elettorale di maggio allhotel Parco dei Principi.
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