Politica

Duisenberg, Mister Euro muore in piscina

Non stava facendo il bagno: forse è caduto mentre passeggiava ai bordi della vasca

Alberto Toscano

da Parigi

Aveva 70 anni ed era stato uno dei personaggi più potenti della finanza mondiale. Andato in pensione nel 2003, si era ritirato nella Francia meridionale, in Provenza, dedicandosi al giardinaggio nella sua villa di Faucon. Ieri Wim Duisenberg, ex presidente della Banca centrale europea (Bce), è stato ritrovato cadavere nella piscina della sua residenza di campagna. La scoperta è stata fatta dalla moglie che ha immediatamente chiamato i pompieri. Poco prima di mezzogiorno l’unità di soccorso ha constatato che non c’era più nulla da fare e che la morte risaliva a svariate ore prima. La signora Duisenberg era arrivata alla villa solo in quel momento ed è stata choccata dalla vista del corpo inanimato del marito, a galla nella piscina. L’uomo non era in tenuta da bagno e dunque si pensa che stesse passeggiando ai bordi dell’acqua quando sarebbe stato colpito da un malore. Gli inquirenti hanno subito dichiarato di privilegiare «la tesi dell’arresto cardiaco» e gli esiti dell’autopsia hanno confermato le cause naturali: «il decesso è avvenuto per annegamento, in seguito a un problema cardiaco».
L’olandese Wim Duisenberg amava definirsi un «keynesiano», ma si è fatto conoscere più per la sua determinazione sul fronte del rigore finanziario che per la disponibilità a rilanciare l’economia allentando i cordoni della borsa. L’Europa e il mondo hanno scoperto nel 1998 questo personaggio fisicamente imponente, dai folti capelli bianchi e dal carattere arcigno. Era il momento della nascita della moneta unica e delle grandi decisioni sul futuro dell’euro. Dopo aver ottenuto a Francoforte la sede della Bce, i tedeschi imposero proprio l’olandese Duisenberg come presidente di quell’istituzione, destinata a pilotare l’euro e a prendere le decisioni fondamentali a proposito dei tassi d’interesse.
E proprio il ministro delle Finanze tedesco Hans Eichel, ha ricordato ieri i meriti dell’ex presidente della Bce: «Il suo apporto nel creare e rafforzare con i suoi modi tranquillizzanti la fiducia della popolazione nella nuova moneta è stato fondamentale», ha dichiarato in serata a Berlino. Aggiungendo anche un importante accenno all’eredità lasciata da Duisenberg: «Terremo in serbo i risultati da lui ottenuti e il ricordo della sua personalità». Immediato è giunto anche il cordoglio del premier francese Dominique de Villepin, che ha espresso la sua «profonda tristezza» per la morte di un uomo che «si è affermato come un elemento portante nel motore della costruzione europea». E pensare che i francesi si opposero alla nomina di Duisenberg ai vertici della Bce nel 1998 perché volevano quella prestigiosa poltrona per uno di loro. Jean-Claude Trichet, all’epoca presidente della Banca di Francia alle prese con un processo legato alla bancarotta del Crédit Lyonnais, potè sedersi su quella poltrona solo alla fine del 2003, quando Duisenberg decise che era tempo di ritirarsi in Provenza. Dalla scrivania del comando della Bce Jean-Claude Trichet ha inviato ieri pomeriggio il suo messaggio di condoglianze per la morte del suo predecessore. «Il primo presidente della Bce - ha scritto Trichet - giocò un ruolo di primo piano nella costituzione dell’Europa fino alla nascita dell’euro, rafforzando la credibilità e la fiducia nelle singole monete nazionali nella nuova moneta comune».
L’inflessibile Duisenberg è stato più volte criticato per la sua propensione a privilegiare la lotta all’inflazione sui rischi di stagnazione economica. Dopo aver tanto rinviato la data della pensione, il primo «timoniere dell’euro» sperava di potersela godere a lungo tra le colline della Provenza.

Non è stato così.

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